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46 ONG, fra cui ISDE Italia, e 40 scienziati hanno firmato la lettera per chiedere al Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, di adottare restrizioni per la produzione e l’uso dei PFAS.

Le scriviamo per sottolineare l’urgente necessità di un forte sostegno alla restrizione dei PFAS – “per sempre sostanze chimiche” – a livello dell’UE. Le proprietà persistenti e tossiche dei PFAS rappresentano un serio rischio per l’uomo e l’ambiente, motivo per cui è essenziale una regolamentazione completa di questo gruppo di sostanze.

La proposta di restrizione, che è stata elaborata da cinque Stati europei, prevede ragionevoli disposizioni transitorie per le applicazioni in cui non sono ancora disponibili soluzioni alternative, comprese le applicazioni nel settore medico e le tecnologie per la transizione energetica. Questo dimostra che la proposta è sia ambiziosa che praticabile.

Non riusciamo a capire la richiesta di alcuni gruppi di interesse di escludere i fluoropolimeri da una restrizione. I rischi potenzialmente bassi descritti con alcuni fluoropolimeri nella fase di utilizzo non sono un argomento per esentare i fluoropolimeri dalla regolamentazione in considerazione dei rischi durante la produzione e lo smaltimento.

Al fine di consentire la transizione verso un futuro privo di PFAS, è essenziale che la Commissione europea mostri un corso chiaro che promuova lo sviluppo di alternative sicure alle PFAS. Allo stesso tempo, è necessaria una discussione sulla trasformazione futura e sostenibile del settore chimico, in cui dovrebbe essere coinvolta anche la società civile. Questo aiuterà anche a rendere trasparente e collaborativo l’eliminazione graduale dei PFAS.

Insieme a tutti i gruppi sottoscritti e alle organizzazioni della società civile, le chiediamo di sostenere una continuazione indisturbata della valutazione della proposta di restrizione universale PFAS nella sua forma invariata, in modo da poter ottenere una riduzione significativa e tempestiva delle emissioni di PFAS.