In occasione della presentazione del Rapporto 2019 “ I tumori in Provincia di Viterbo”, svoltasi il 26 settembre 2019, un contributo di riflessione dall’Associazione medici per l’ambiente- Isde di Viterbo in tema di prevenzione sul territorio viterbese
Nel corso della conferenza di presentazione del Rapporto 2019 “ I tumori in Provincia di Viterbo” svoltasi il 26 settembre 2019, sono stati illustrati i dati relativi all’incidenza e alla prevalenza del numero di tumori nella nostra Asl.
Nel Report si legge che nel corso del quinquennio 2010-2014, in provincia di Viterbo sono stati diagnosticati 10.098 nuovi casi di tumore tra i circa 320 mila residenti e il numero di casi medio per anno è risultato di poco superiore ai 2.000 casi e che nella nostra provincia, 1 uomo ogni 3
ed 1 donna ogni 4, tra i residenti, andranno incontro nel corso della loro vita ad una diagnosi di tumore maligno.
L’ Airtum- Associazione italiana dei registri tumori-, a cui afferisce anche il Registro tumori della provincia viterbese, evidenzia che circa 3 milioni di italiani sono affetti da cancro, circa mille persone ogni giorno ricevono una nuova diagnosi di cancro e circa cinquecento persone muoiono ogni giorno di cancro ovvero oltre 175 mila persone l’anno.
L’Associazione medici per l’ambiente- Isde di Viterbo di fronte al dramma di questi numeri ovvero delle persone che si ammalano, ritiene necessaria una sempre più forte azione di prevenzione di queste patologie, che non coincide con la pur utilissima diagnosi precoce ,ovvero con l’individuazione in fase iniziale della patologia neoplastica, ma che abbia come obiettivo primario quello, costituzionalmente sancito dall’articolo 32, ovvero non far ammalare le persone.
Documenti dell’Organizzazione mondiale della Sanità-Oms, come ormai decenni di studi e ricerche scientifiche, tra cui lo studio italiano Sentieri-Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio di Inquinamento- , mostrano come il rischio di sviluppare il cancro sia legato strettamente all’esposizione a fonti di inquinamento ambientale che contaminano aria, acqua, suoli e cibo.
L’Isde di Viterbo ritiene che si può fare moltissimo in tema di prevenzione se si rispetteranno concretamente gli obiettivi fondamentali previsti dal Servizio sanitario nazionale-Ssn che erano e rimangono: la formazione di una moderna coscienza sanitaria; la prevenzione delle malattie;la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente naturale di vita e di lavoro.
Nei nostri territori quindi la prevenzione dal cancro ma anche dalle altre malattie non trasmissibili
( in primis malattie cardiovascolari, diabete di tipo II, tireopatie, patologie neurodegenerative e disturbi comportamentali e dello spettro autistico nei bambini) può e deve essere raggiunta anche:
- garantendo acque potabili e salubri alle popolazione, nella fattispecie acque assolutamente prive di Arsenico- elemento tossico e cancerogeno e di altri contaminanti;
- tutelando le risorse idriche;
- evitando l’esposizione delle persone, in particolare dei bambini e delle donne in gravidanza ai pesticidi- sostanze tossiche e cancerogene- anche con interventi di contrasto all’espansione della monocoltura della nocciole e di altre monocolture estese ( questi particolari tipi di coltivazione utilizzano pesticidi e sostanze di sintesi chimica notoriamente tossiche e cancerogene), espressioni dell’agricoltura intensiva e chimica- in favore dell’agricoltura biologica rispettosa di salute e ambiente;
- migliorando la qualità dell’aria, attraverso azioni sulla mobilità pubblica e privata,tornando a chiedere lo spegnimento della centrale a carbone di Civitavecchia i cui fumi nocivi arrivano anche nel viterbese e degli altri impianti di produzione energetica che emettono nell’aria gas e sostanze nocive;
- migliorando la gestione dei rifiuti;
- bonificando le discariche illegali di rifiuti tossici ancora presenti nel territorio viterbese;
- incentivando, negli edifici pubblici e privati, i lavori per la dispersione del radon (gas cancerogeno la cui esposizione correla con il cancro del polmone);
- riducendo le esposizioni a campi elettromagnetici e insegnando, soprattutto ai più giovani, un corretto uso dei dispositivi elettronici e in particolare dei telefoni cellulari;
- educando a più sani stili di vita.
Per quanto riguarda poi la diagnosi precoce e le migliori cure, questi obiettivi possono concretizzarsi attraverso una più oculata gestione delle risorse che porti all’abbattimento delle lunghe liste di attesa per interventi chirurgici, visite ed esami diagnostici.
Tempi di attesa spesso così lunghi che di fatto umiliano e limitano fortemente il diritto alla salute e di conseguenza aumentano il rischio di malattie, complicanze e morte per la popolazione in generale ma, e ovviamente, soprattutto per quella parte della popolazione appartenente alle fasce più svantaggiate economicamente e i poveri in generale.
Una situazione questa che di fatto, anche nella nostra provincia, impedisce sempre di più la prevenzione, la diagnosi e le cure in tempi adeguati e che ha come fine sempre più evidente quello di favorire lo smantellamento già in corso del Servizio sanitario nazionale a favore di enti, istituzioni, laboratori, ambulatori e cliniche del settore privato e/o convenzionato.
Per realizzare una vera prevenzione primaria, diagnosi e cura è evidentemente necessario anche lo sblocco e l’incremento nel settore sanitario delle assunzioni a tempo indeterminato così da ridurre anche i tempi delle liste di attesa e migliorare la qualità della vita dei pazienti, delle loro famiglie e degli operatori sanitari.