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Auspichiamo che, dopo questo studio, le Istituzioni realizzino approfondimenti epidemiologici e attuino scelte di sanità pubblica che puntino al rafforzamento  dei servizi sanitari e nelle misure di prevenzione.

 Si è tenuta questa mattina ( 18 febbraio 2022) a Cagliari la conferenza stampa di presentazione dello studio “La mortalità̀ in Sardegna nel periodo 2012-2017“.  Alla conferenza stampa hanno partecipato Domenico Scanu, medico e radiologo, presidente ISDE Sardegna, Claudia Zuncheddu, medico di medicina generale e presidente ISDE Cagliari, Antonello Russo, ricercatore e master.do II Livello in Epidemiologia e Cristina Mangia, fisica ambientale dell’istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima -ISAC CNR.

L’ obiettivo dello studio è quello di  fornire un’analisi della mortalità̀ per cause di decesso comprendente sia l’intera regione che ogni sua articolazione territoriale comunale, non risultando pubblicata recentemente per la Sardegna alcuna similare indagine epidemiologica. Con i dati di fonte ISTAT è stata condotta un’analisi standardizzata per genere ed età̀ delle cause di morte, per territorio di residenza e utilizzato il riferimento nazionale per l’intero territorio sardo mentre al fine di cogliere le disuguaglianze nella mortalità̀ fra porzioni del territorio sardo, è stato utilizzato il riferimento regionale, per l’analisi di Distretti delle Aziende Socio Sanitarie Locali (ASSL), per i comuni all’interno delle aree sarde identificate come potenzialmente idonee al deposito dei rifiuti radioattivi, per i comuni ricadenti nei Siti di Interesse Nazionale (SIN) ai fini della bonifica e singoli comuni e loro aggregazioni per dimensioni demografiche. Per i comuni ricadenti nei SIN e per i Comuni oltre i diecimila residenti l’analisi è stata condotta per ogni causa di decesso, altrimenti solo per i tre principali gruppi di cause di decesso, ovvero per le malattie circolatorie, respiratorie e per i tumori.

I risultati determinati dall’analisi evidenzia una mortalità̀ generale analoga a quella del riferimento nazionale per gli uomini e un difetto di mortalità̀ per le donne. In relazione alle principali cause di morte, in ordine di numerosità̀ dei decessi osservati, si osservano eccessi di mortalità̀ nei maschi, per tumori, per cause esterne di traumatismo e avvelenamento, per malattie dell’apparato digerente e disturbi psichici; e nelle femmine, per malattie del sistema nervoso, disturbi psichici, cause esterne di traumatismo e avvelenamento e cause mal definite.

Per specifiche sedi tumorali si osservano eccessi di mortalità̀: in entrambi i generi, per tumori di colon-retto-ano e del pancreas; nei maschi, per tumori della prostata e del fegato, per leucemia e per tumori di labbra-cavità orali-faringe, laringe ed esofago; nelle femmine per tumori del seno. Si evidenzia un eccesso di mortalità̀ per malformazioni congenite e anomalie cromosomiche nei maschi e nella popolazione totale.

Per quanto riguarda i dettagli dello studio dei Distretti ASSL , l’insieme dei Comuni oltre i diecimila abitanti e fino a diecimila abitanti, per i comuni ricadenti all’interno del SIN di Porto Torres  e del SIN Sulcis-Iglesiente-Guspinese e per quanto concerne i comuni ricadenti nelle aree potenzialmente idonee al deposito di scorie nucleari  e dello studio nel suo complesso clicca QUA.

L’analisi evidenzia per specifici territori di residenza eccessi di mortalità̀ generale e per cause specifiche. Di interesse si considera che possano risultare gli eccessi di mortalità̀ nell’intera Sardegna per tumori oggetto di screening (tumore del seno nelle donne e tumore del colon nella popolazione totale), gli eccessi di mortalità̀ per infarto in entrambi i generi nell’insieme dei Comuni di piccole dimensioni, oltre che in essi, di suicidi degli uomini, e l’eccesso di attribuzione di cause mal definite per le donne sarde in generale e in particolare in specifici contesti locali sia per i maschi che per le femmine. Non potendosi ipotizzare effetti causali mediante studi di epidemiologia descrittiva, si auspica che l’analisi possa far scaturire ulteriori approfondimenti epidemiologici e guidare le scelte di sanità pubblica nel dimensionamento dell’offerta dei servizi e nelle misure di prevenzione.

 

Chi siamo: L’Associazione Medici per l’Ambiente della Sardegna 

ISDE – L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente è nata nel 1989 da un gruppo di medici italiani consapevoli che per garantire la salute di ciascuno, i medici devono occuparsi anche della salute dell’ambiente in cui vivono, sia come medici che come abitanti della Terra. L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente è affiliata all’International Society of Doctors for the Environment – ISDE (costituitasi nel 1990), analoga associazione internazionale, unica al mondo nel suo genere e riconosciuta dalle Nazioni Unite e dall’OMS.  In Sardegna ISDE vanta la presenza di quattro sezioni provinciali: Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari che formano la sezione regionale il cui compito è individuare e affrontare le criticità̀ ambientali e sanitarie che caratterizzano vari territori dell’Isola. Pertanto, per il crescente impegno, i medici ISDE Sardi sono divenuti un punto di riferimento per comitati, associazioni, individualità̀ e amministrazioni locali, ogni qualvolta si profili una nuova minaccia per la Salute ambientale e collettiva.