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Fornire ad una popolazione globale in crescita opzioni alimentari eque, sane e sostenibili per l’ambiente è una sfida urgente. 700 milioni di persone soffrono la fame e circa 2 miliardi hanno “insicurezza alimentare“, non potendo contare su cibo certo ogni giorno. Al contempo altri 2 miliardi di persone, prevalentemente del mondo occidentale, sono in sovrappeso e 650 milioni risultano obese. A fronte dell’epidemia di obesità, purtroppo anche infantile, ci dobbiamo chiedere se sappiamo cosa sia il cibo sano, essendo dimostrato che il 30% di molte malattie, in particolare cardiocircolatorie e oncologiche, sono prevenibili con stili di vita salutari, a partire da una corretta alimentazione. D’altra parte, non sempre siamo consapevoli che il cibo che arriva nel nostro piatto ha un importante costo ambientale: il sistema agro- alimentare è responsabile di circa il 20-30% delle emissioni di gas serra, del 70% dell’uso di acqua e occupa ormai una gran parte del suolo potenzialmente coltivabile.
Per parlare di tutto ciò, sabato prossimo,12 marzo, dalle ore 9 sulla pagina Facebook di ISDE Italia, i Medici per l’ ambiente Modena in collaborazione con Legambiente, WWF Emilia Centro e Distretto Economia Equa e Solidale organizzano un primo webinar per approfondire questi temi e proporre risposte, con la partecipazione di docenti universitari, esponenti di CREA, di EFSA, di ISPRA e soci ISDE.

L’evento, infatti, vuole tentare di rispondere ad alcune domande: per garantire equamente cibo sarà necessario aumentare ulteriormente la produzione? Oppure sarebbe sufficiente una ridistribuzione delle risorse e un abbattimento dell’enorme spreco alimentare? Quali modalità di produzione dovremo utilizzare? Per sostenere la crescente richiesta di proteine animali, potremo proseguire con allevamenti intensivi responsabili di un enorme impatto ambientale? O dovremo sostituirle con altre di origine vegetale? C’è un modo di mangiare che faccia bene sia alla salute che al pianeta? Sarà sostenibile una agricoltura convenzionale che utilizza grandi quantità di prodotti chimici? Oppure sarà importante incentivare produzioni biologiche, spingere sull’ innovazione, ridurre fortemente gli sprechi, modificare le nostre abitudini alimentari per garantire cibo sufficiente per tutti, sano e compatibile con le risorse necessariamente limitate del nostro UNICO pianeta? E tutto ciò è realizzabile con l’attuale sistema economico e sociale?

 

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