ISDE di Viterbo: “Anche i dati del report Balneazione 2021, redatto dall’Arpa Lazio, confermano ancora una volta la preoccupazione per l’ecosistema del lago di Vico e di conseguenza anche la preoccupazione per il possibile e connesso rischio sanitario ”.
Il report Balneazione 2021, redatto dall’Arpa Lazio 2021 e revisionato con correzioni a febbraio 2022, illustra lo svolgimento e gli esiti delle attività di sopralluogo, campionamento ed analisi ai fini del monitoraggio della balneazione ai sensi del D.lgs. 116/2008, del Decreto Attuativo
Interministeriale del 30.03.2010 modificato dal Decreto del Ministero della Salute del 19.04.2018e del Decreto del Presidente della Regione Lazio del 30.03.2021 n. T00071.
Conformemente a quanto previsto dalla normativa, sono distinti due principali settori di attività: il monitoraggio microbiologico ai fini della classificazione della qualità delle acque di balneazione e la sorveglianza algale ai fini della valutazione del rischio di proliferazione di alghe potenzialmente tossiche. La stagione balneare considerata è quella compresa tra il 1maggio e il 30 settembre 2021.
Per quanto riguarda le acque di balneazione del lago di Vico, a pagina 4 del report si legge: “…Relativamente alla sorveglianza per la proliferazione dei cianobatteri potenzialmente tossici, il 2021 ha mostrato criticità solo per il lago di Vico che ha registrato una fioritura protrattasi per circa un mese e mezzo tra metà maggio e giugno. Per tale evento è stato informato anche il comune
affinché avviasse la procedura di informazione al pubblico”. E a pagina 20 si afferma : “… Per entrambi i punti monitorati nel lago di Vico a metà maggio è stata rilevata una fioritura di cianobatteri con valori elevati di concentrazione, protrattasi per tutto il mese di maggio ma non sempre accompagnata da elevati valori di fosforo, eccetto il campione del 21 giugno prelevato nel punto 005 che ha restituito un valore pari a 118 µg/l. La componente cianobatterica preponderante che ha portato la concentrazione di maggio e giugno sopra le 20.000 cell/ml era composta soprattutto da Limnothrix redeckeii e Limnothrix sp., taxa che potrebbero generare tossine, insieme anche a Planhtothrix rubescens, Aphanizomenon sp. e Chrysosporum ovalisporum…”.
In considerazione di questi recenti dati, degli studi e documenti prodotti nel corso ormai di decenni che rilevano il degrado dell’ecosistema del lago di Vico e della qualità delle sue acque captate ad uso potabile, e in considerazione anche della Deliberazione della Regione Lazio del 19 maggio 2020 n.276 e dei dati di pertinenza dell’Istituto superiore di Sanità- Iss, inerenti al progetto CyanoAlert Horizon 2020 ( allegati), l’ ISDE di Viterbo torna a chiedere interventi concreti per la tutela e il ripristino delle caratteristiche dell’ecosistema del lago di Vico.
Questi interventi devono prevedere in particolare una netta riduzione delle attività agricole intensive della monocoltura del nocciolo che utilizzano fertilizzanti chimici e pesticidi nella caldera del lago in favore di pratiche agrobiologiche, rispettose dell’ambiente, dell’ecosistema lacustre, della qualità delle sue acque e della salute di tutti, a cominciare da quella degli agricoltori e delle loro famiglie.
Sempre ISDE, in attesa di questi interventi urgenti e non più procrastinabili, pena la compromissione irreversibile dell’ecosistema lacustre, ribadisce la necessità dell’abbandono immediato della captazione delle acque dal lago di Vico e il rifornimento di acqua potabile alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione con sistemi alternativi a quelli della captazione lacustre.