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Nella splendida cornice di Palazzo Brugiotti, nella sala della Fondazione Carivit, si è tenuto nel pomeriggio un interessante corso di formazione dal titolo: “Le implicazioni giornalistiche della connessione tra la tutela ambientale e la cura della salute pubblica. Il caso della Tuscia”. L’evento è stato organizzato dal Centro Studi Criminologico ed è stato dedicato interamente alla formazione nel mondo giornalistico.
A moderare l’evento si sono succeduti il Dr. Stefano Stefanini e il Dr. Gaetano Alaimo.
Il focus centrale dell’incontro, la tutela ambientale e la salute pubblica, argomentazioni accuratamente sviscerate dalla Dott.ssa Antonella Litta (Referente Isde – Associazione Medici per l’Ambiente di Viterbo) e dal Dott. Famiano Crucianelli (Presidente Biodistretto Via Amerina e delle Forre).

La Dott.sa Litta, la prima a intervenire, ha ribadito con forza, il bisogno di tutti i medici di focalizzare l’attenzione sulla questione ambientale. Un problema che va affrontato con una buona comunicazione, il più possibile efficace e volta a preservare la salute dell’individuo. Altra questione affrontata da Litta è stato il cambiamento climatico che sta producendo moltissimi profughi ambientali, portando ad esempio la critica situazione attuale dell’Emilia Romagna. La salute ambientale, secondo la Dott.sa, va di pari passo con la salute dell’individuo citando l’articolo 32. Un territorio, quello della Tuscia, fortemente bisognoso di ricevere risposte concrete come la riduzione dell’inquinamento, l’abolizione degli allevamenti intensivi e moltissimi altri fattori inquinanti. Ha poi dedicato una breve parentesi riguardo la difficile situazione del lago di Vico, pesantemente inquinato dai pesticidi e che dovrebbe essere salvaguardato da misure volte alla preservazione della qualità dell’acqua.

Il secondo a intervenire è stato il Dott. Crucianelli che con infinita preparazione ha illustrato la difficile situazione a livello ambientale della Tuscia. Una provincia sempre più sfruttata e che, attraverso un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, tenta di salvaguardare la salute territoriale. Accordo stretto tra Comuni e Pubbliche amministrazioni volto a gestire i tanti ostacoli a tema ambientale. Il Biodistretto, presieduto dal Dott. Crucianelli, da circa dieci anni, si occupa di divulgare le tante tematiche ambientali presenti nella provincia, iniziando la propria attività con la questione della cava in località Lucciano a Civita Castellana. L’attenzione si è poi spostata sull’agricoltura intensiva, argomento spinoso della Tuscia, in primis con la produzione della nocciole. Produzione che da qualche anno a questa parte vede ritmi sempre più serrati e inquinanti.

Un incontro interessante e ben strutturato, con l’intenzione di formare il comparto giornalistico e di informare sulle tante piaghe ambientali che affliggono il nostro territorio.