Uova di gallina piene di diossine e PFAS nel veneziano: è l’esito del primo biomonitoraggio indipendente svolto dal Coordinamento No Inceneritore Fusina con il supporto scientifico di ISDE Italia (Medici per l’Ambiente).
La notizia viene diramata dalla delegazione dei comitati e dalla Dott.ssa Vitalia Murgia di ISDE Italia in una conferenza stampa convocata a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale: “Non è casuale la scelta del luogo, la sede più importante della Regione, l’istituzione che primariamente dovrebbe sovraintendere alla gestione della sanità pubblica, perché – affermano gli esponenti dei comitati – qui siamo di fronte a una situazione allarmante, di grave rischio per la salute di decine di migliaia di persone che vivono intorno al SIN di Porto Marghera”.
Alla presenza dei Consiglieri regionali Cristina Guarda, Elena Ostanel, Erika Baldin, Arturo Lorenzoni e Andrea Zanoni, i comitati spiegano che l’indagine è stata condotta nel corso dell’estate su 4 campioni di uova (ciascuno composto da 6 unità) provenienti da galline allevate all’aperto in pollai familiari, senza uso di antibiotici o altri prodotti chimici. Le uova sono state prelevate con tutte le precauzioni del caso e affidate a un laboratorio accreditato ACREDIA specializzato in analisi alimentari.
Due campioni provenienti il primo dalla zona di Villabona, e il secondo dall’area agricola a sud di Malcontenta (Comune di Mira) hanno evidenziato valori altissimi di PCDD/F e PCB (diossine, furani e policlorobifenil), da 2 a oltre 5 volte il limite di legge. Addirittura con l’assunzione di una sola di queste uova anche un adulto supera la dose settimanale tollerabile (DST), mentre per i bambini più piccoli si arriva fino a 6-7 volte il DST. In pratica si tratta di uova avvelenate, non commestibili.
Gli altri due campioni, prelevati in centro a Marghera e a sud di Oriago risultano nei limiti fissati dal Regolamento europeo 2023/915 ma molto al di sopra delle soglie cautelative indicate nella Raccomandazione europea 2013/711, tanto che con 2 sole di queste uova i bambini al di sotto dei 10 anni superano il DST.
Significativa anche la presenza di PFAS, che sebbene entro i limiti, risultano comunque abbondanti (fino a 680 nanogrammi/Kg a fronte di un limite fissato in 1700 ng/Kg). Un dato che smentisce clamorosamente chi continua a rassicurare sull’assenza di rischi per questi inquinanti nel territorio veneziano.
La Dott.ssa Murgia sottolinea correttamente che per avere un quadro più completo e preciso è necessario fare ulteriori analisi, ma l’allarme per i comitati è di colore rosso:
“Quando presentano progetti come i nuovi inceneritori, sentiamo dire che va sempre tutto bene, che non ci sono rischi, né impatti. Ma la realtà è un’altra e questa ricerca non fa altro che confermare con numeri alla mano la gravissima situazione ambientale in cui ci troviamo: livelli di smog da record, veleni disseminati in in aria, nelle acque e nei suoli da decenni di industrializzazione e cementificazione dissennati. Il VI Rapporto SENTIERI curato dall’Istituto Superiore di Sanità afferma che nella nostra zona ci si ammala e si muore di più rispetto alla media regionale, ora stiamo arrivando al punto che non possiamo più mangiare i prodotti della nostra terra. La salute viene prima di tutto è solo uno slogan vuoto, perché chi parla di Venezia Capitale della sostenibilità, in realtà pensa al nostro territorio come a una pattumiera dove continuare a smaltire le scorie di un sistema ormai al collasso. A questi politici e a questi imprenditori noi urliamo che non siamo un territorio di sacrificio, qui vivono quasi 300.000 persone, che hanno tutto il diritto di mangiare cibo sano, bere acqua pura, respirare aria pulita.
Quattro campioni di uova non bastano? Bene, allora si investa di più nel monitoraggio ambientale e nella sorveglianza sanitaria. Il progetto sui biomonitoraggi One Healt Citizen Science, che vede coinvolti la stessa Regione Veneto, ISS, CNR, Università di Padova va nella giusta direzione, e come cittadini intendiamo contribuire pienamente per la sua buona riuscita. Ma non ha senso fare bei progetti, se contemporaneamente si continua a favorire grandi opere e impianti nocivi, a cominciare dal ritorno del carbone a tutto spiano nella centrale Enel, e ai due inceneritori di Veritas e ENI; intanto bonifiche e riconversione ecologica rimangono un miraggio”.
Chiare e precise le rivendicazioni del Coordinamento No Inceneritore Fusina per fare fronte a questa situazione:
- Stop immediato al carbone nella centrale ENEL Palladio, ai lavori per la seconda linea dell’inceneritore di Veritas e al progetto di inceneritore per fanghi proposto da ENI Rewind;
- Trasparenza sulle emissioni dei principali impianti inquinanti presenti nel SIN di Porto Marghera con pubblicazione dei dati sulle emissioni di inquinanti e microinquinanti rilevate in continuo;
- Misurazione dei PFAS al camino degli inceneritori;
- Nuovo studio sulle ricadute dei fumi dell’inceneritore di Veritas, a seguito del parere dell’ISS che ha dichiarato inattendibile quello presentato dalla multiutility veneziana;
- Avvio immediato di una campagna estesa di analisi sui suoli e sugli alimenti in tutta l’area vasta intorno a Porto Marghera.
Il Coordinamento ha infine annunciato il via a una serie di iniziative nei territori per sensibilizzare i cittadini e per sostenere le richieste. Inoltre è stata confermata l’intenzione di proseguire con analisi indipendenti e per questo motivo parte una raccolta fondi dedicata (nuovo IBAN di riferimento IT03 G050 1812 1010 0002 0000 028 intestato al Comitato Opzione Zero).
Coordinamento No Inceneritore Fusina:Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Società della cura Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Marghera Libera e Pensante, WWF Venezia, Comitato No Grandi Navi, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO onlus, Coordinamento associazioni ambientaliste Mares Mogliano, Associazione Progetto Nascere meglio Mestre, Casa del Popolo Cà Luisa, Movimento Decrescita Felice – circolo di Venezia- Movimento PFAS-Land