In un esposto presentato oggi alla Procura di Vienna, GLOBAL 2000 e altre organizzazioni membri della European Pesticide Action Network ( tra cui l’italiana ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente) hanno rivelato che il consorzio guidato da Bayer – prima Monsanto – non ha presentato studi e/o dati sfavorevoli sugli effetti cancerogeni e neurotossici del glifosato nella domanda di riapprovazione del glifosato.
I denuncianti sostengono che ciò potrebbe aver influenzato la valutazione del rischio condotta dalle autorità a favore della riautorizzazione. Chiedono ai governi degli Stati membri dell’UE di respingere la riautorizzazione del glifosato nel prossimo voto del 12 ottobre.
Rischi per la salute delle donne incinte e dei neonati
Il Regolamento UE sui pesticidi impone ai produttori di pesticidi di segnalare tutti gli studi sugli effetti potenzialmente dannosi del glifosato nelle loro domande di autorizzazione, compresi gli studi da loro commissionati e quelli tratti dalla letteratura scientifica. Tuttavia, nell’attuale richiesta di autorizzazione della Bayer mancava la maggior parte delle pubblicazioni che indicassero effetti dannosi sul sistema nervoso (neurotossicità) del glifosato, compreso uno studio epidemiologico che ha riscontrato un aumento del rischio di disturbi dello spettro autistico nei bambini quando le loro madri erano state esposte al glifosato durante la gravidanza o nel primo anno di vita.
Particolarmente preoccupante è la problematica, sollevata da due scienziati svedesi e confermato dall’EFSA, secondo cui uno studio sulla neurotossicità dello sviluppo (DNT) commissionato da un membro del consorzio (Syngenta) è stato nascosto alle autorità dell’UE. Questo “studio DNT” ha mostrato un significativo deterioramento comportamentale nei ratti giovani quando le loro madri erano state esposte al glifosato durante la gravidanza. Gli scienziati sottolineano che lo studio sul DNT è stato ritenuto “accettabile a fini normativi” dall’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) e che gli effetti avversi identificati nello studio si sono verificati a una dose attualmente considerata sicura dalle autorità dell’UE.
Indagini contro Bayer-Monsanto dal 2019
La denuncia penale presentata oggi alla Procura di Vienna fa seguito a una precedente presentazione del 17 luglio 2019 da parte dell’avvocato Josef Unterweger per conto di GLOBAL 2000, PAN Europe, Generations Futures e PAN Germany. In esso, i denuncianti esponevano dettagliatamente il loro sospetto che la Monsanto, durante il precedente processo di autorizzazione, avesse travisato o omesso di divulgare dati e risultati di studi sfavorevoli per nascondere i rischi per la salute associati al glifosato.
“Questo approccio sembra essere ripetuto nell’attuale processo di approvazione”, dice Unterweger. Cita come esempio le e-mail interne della Monsanto (vedi: Analisi Sezione 3.1.1, pagina 48 ss.) che dimostrano come il produttore di glifosato abbia commissionato uno studio nel 2002 per convincere le autorità di regolamentazione tedesche che la loro ipotesi di assorbimento cutaneo del glifosato era troppo elevata. Tuttavia, quando il rapporto intermedio di questo studio ha rivelato un valore significativamente più alto per l’assorbimento cutaneo del glifosato rispetto a quanto ipotizzato dalle autorità, la Monsanto ha prontamente interrotto lo studio, temendo di aver il potenziale di “far saltare in aria la valutazione del rischio Roundup”.
Nascondere la neurotossicità del glifosato?
“Il Parlamento Europeo si è ufficialmente impegnato a proteggere i diritti delle persone che vivono con il disturbo dello spettro autistico – dichiara Giovanni Ghirga, pediatra e membro del comitato scientifico di ISDE Italia – spetta ora alla Commissione europea affermare la posizione del Parlamento europeo vietando sostanze come il glifosato, che secondo gli studi potrebbe aumentare il rischio di autismo, probabilmente a causa degli effetti sul microbiota intestinale. Per migliorare la nostra comprensione delle potenziali associazioni, sono necessarie ulteriori ricerche. Tuttavia, finché questi ulteriori studi non saranno completati, il principio di precauzione dovrebbe guidare le azioni in questo settore.”
Lo studio DNT, infatti, ha anche un potenziale significativo per “far saltare in aria” le valutazioni del rischio del glifosato. “Mostra effetti dannosi ad una dose attualmente considerata sicura dalle autorità”, dice Helmut Burtscher-Schaden, biochimico presso GLOBAL 2000: “La tardiva presentazione di questo studio, tuttavia, ha messo le autorità europee in un dilemma. Se riconoscessero lo studio DNT come “accettabile ai fini normativi”, ciò capovolgerebbe la loro precedente valutazione tossicologica umana, con una riduzione significativa dei valori di riferimento sanitari per l’esposizione alimentare e professionale al glifosato. Eppure hanno scelto la via più facile. Le autorità hanno dichiarato lo studio DNT “inaccettabile” e “non rilevante” e hanno dato il via libera al glifosato. Tuttavia, questa decisione rende minimamente giustizia al suo mandato di tutela della salute umana”.
Di conseguenza, c’è un’imminente proposta di riautorizzazione del glifosato su cui gli Stati membri sono invitati a votare il 12 ottobre, sulla base di una valutazione errata dei rischi e dei pericoli influenzata dalla soppressione di informazioni sfavorevoli provenienti dagli studi dei produttori e dalla letteratura scientifica pubblicata. Pertanto, le organizzazioni lanciano un appello agli Stati membri europei affinché respingano la nuova autorizzazione del glifosato.