Da Pra’ a Pegli la protesta dei comitati per chiedere più rispetto, no ai cassoni, ai fanghi e al petrolchimico. Qui si muore di più che negli altri quartieri” denuncia il ricercatore Valerio Gennaro (ISDE Italia).
In migliaia in piazza per chiedere rispetto per il ponente di Genova e dire no all’espansione della diga nel ponente: i comitati sono scesi in strada e hanno marciato da Pra’ a Pegli contro tutti i progetti che rischiano di peggiorare la vita nei quartiere popolari già storicamente bistrattati dalle scelte dei politici. “Non è una caso che qui si muore di più che negli altri quartieri” denuncia Valerio Gennaro, ex ricercatore dell’Ist ora dell’associazione di Medici per l’ambiente, che abita ad Albaro, ma è sceso in strada mostrando i dati sulla mortalità dei genovesi.
Una protesta per dire “no al cassoni che per la costruzione della diga, noi ai fanghi e no a qualsiasi attività di cantiere sul dentino del sesto modulo”.
Ad organizzare la protesta a suon di fischietti, come spiega Roberto Di Somma, del comitato di Palmaro, sono tutti o quasi i comitati del ponente: “Comitato Noi di Pra’, comitato di Voltri, il Comitato Palmaro, quello di Val Varenna, il comitato Lido di Pegli e Pegli Bene Comune, il comitato Quartiere di Multedo il comitato Cornigliano per la città, il comitato Lungomare Canepa, l’associazione culturale Sopranzi e il comitato Estremo Ponente. Ogni quartiere purtroppo ha un problema per scendere in piazza. Diciamo basta alle scelte calate dall’alto, gli amministratori devono confrontarsi con gli abitati, soprattutto con i cittadini di Pra’ che hanno già pagato tanto”.
Una protesta in cui però a prima vista sembra mancare una rappresentanza degli abitanti del quartiere più degradato, non dal punto di vista ambientale, ma sociale: Il Cep di Pra’, case popolari pieni di problemi senza servizi, senza negozi e pure senza un medico condotto. E allora torna in mente la denuncia di Gennaro di Medici per l’ambiente e sulle difficoltà degli abitanti con più difficoltà a curarsi in modo adeguato.