Giovanni Ghirga, delegato della Società dei Medici per l’Ambiente (ISDE- Italia), ha presentato il 12 ottobre all’Enhancing Belmont Research Action to support EU policy making on Climate Change and Health (ENBEL) Congress 2023, uno studio sul rischio delle nuove tecniche di contenimento dell’innalzamento della temperatura del pianeta.
Questo studio è caratterizzato da un’analisi sulla possibile esposizione all’alluminio (Al) e i rischi per la salute mentale associati all’utilizzo proposto di aerosol di alluminio (Al2O3) nella gestione della radiazione solare (SRM).
La ricerca si basa su studi epidemiologici che suggeriscono un’associazione tra l’esposizione cronica all’alluminio e l’accumulo e l’insorgenza di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, la sclerosi multipla (SM) e il morbo di Parkinson (PD). In particolare, un’analisi del 2016 ha mostrato che le persone esposte all’alluminio hanno un aumento del rischio del 71% di sviluppare l’Alzheimer. Inoltre, l’esposizione prolungata anche a bassi livelli di alluminio porta a cambiamenti associati all’invecchiamento cerebrale e alla neurodegenerazione.
Questi risultati indicano un aumento del rischio di sviluppare l’Alzheimer a seguito dell’esposizione cronica all’alluminio. Oltre a ciò, l’esposizione al particolato PM2.5 progettato per trasportare l’alluminio potrebbe contribuire al rischio di demenza.
Questa ricerca suggerisce che l’utilizzo di aerosol di alluminio potrebbe comportare un aumento dell’esposizione umana all’alluminio a livello globale, sollevando preoccupazioni sulle implicazioni per la salute mentale. Pertanto, viene enfatizzata la necessità di approfondire la ricerca sugli impatti potenziali dell’utilizzo dell’alluminio nella SRM e di considerare i rischi rispetto ai benefici di tali strategie di ingegneria climatica.