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del Prof. Fausto Bersani Greggio – Comitato scientifico ISDE Italia – Federconsumatori (RN)

Questo studio si pone il problema della reale valutazione dell’impatto ambientale derivante dalle Stazioni Radio Base (SRB) per telefonia cellulare smontando alcune tesi che, in modo tanto fuorviante quanto rassicurante, vengono spesso diffuse. Il punto di partenza è rappresentato da rilievi oggettivi di campagne di indagine svolte a livello territoriale da parte di alcune sezioni ARPA.

In merito all’implementazione del 5G (telefonia cellulare di quinta generazione) e alla relativa densificazione di antenne, specialmente nelle aree urbane, frequentemente emergono rassicurazioni basate sul concetto che un maggior numero di antenne per unità di superficie determina la presenza di celle di dimensioni più piccole rispetto ai precedenti sistemi di comunicazione, e quindi la progettazione di antenne con minore potenza per un’adeguata copertura del territorio.

Tuttavia se da un lato “celle più piccole” implicano “minore emissione” (…o così dovrebbe essere), dall’altro, nel lungo periodo, non garantiscono una “minore esposizione”.

Da un approfondimento dei dati ufficiali si dimostrerà, al contrario, che l’aumento del numero delle SRB è destinato a generare un incremento, statisticamente significativo, dei livelli medi di esposizione a causa della maggiore vicinanza delle antenne alla popolazione e al maggior traffico dati che le nuove tecnologie produrranno.