Si è tenuto il 1° giugno 2024, presso la sede dell’Ordine dei Medici a Mestre (Venezia), un congresso scientifico di primaria importanza dedicato all’inquinamento da PFAS(sostanze perfluoroalchiliche). L’evento, organizzato con il patrocinio di diverse autorità locali e nazionali, è stata un’occasione unica per discutere le problematiche e le soluzioni legate alla presenza e alla persistenza di queste sostanze nell’ambiente e nei nostri corpi.
Le PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, rappresentano un gruppo di composti chimici ampiamente utilizzati nell’industria per la loro capacità di rendere i materiali resistenti all’acqua, all’olio e alle macchie. Tuttavia, questi vantaggi industriali hanno un prezzo elevato: le PFAS sono estremamente persistenti nell’ambiente e nel corpo umano, guadagnandosi il soprannome di “sostanze chimiche eterne”.
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno evidenziato come l’esposizione a queste sostanze possa avere gravi implicazioni per la salute umana, tra cui problemi di sviluppo nei bambini, disfunzioni endocrine, malattie del fegato, disturbi del sistema immunitario e potenziali effetti cancerogeni. Le comunità esposte a elevate concentrazioni di PFAS, come quelle del Veneto, vivono quotidianamente con l’incertezza e la preoccupazione per gli effetti a lungo termine sulla loro salute e sull’ambiente.
Il congresso scientifico sull’inquinamento da PFAS a Venezia ha rappresentato un’importante occasione per scienziati, medici, ricercatori e politici per confrontarsi su dati aggiornati, esperienze e strategie di intervento. Attraverso questo evento, si mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a stimolare un dibattito costruttivo che possa portare a soluzioni concrete per mitigare l’inquinamento da PFAS e proteggere la salute delle generazioni future.
Giovanni Leoni, Presidente OMCeO Venezia ha dichiarato: «La presenza di PFAS nel nostro ambiente è una delle sfide sanitarie più urgenti che dobbiamo affrontare. In Veneto, molte comunità sono state esposte a livelli pericolosi di queste sostanze e ciò richiede un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni. È fondamentale promuovere politiche pubbliche che regolamentino rigidamente l’uso dei PFAS non solo in Italia, ma in tutta Europa, nel rispetto della salute pubblica e dell’ambiente e che vengano studiate adeguate e sicure alternative».
Paolo Regini, Presidente ISDE Venezia: «La contaminazione da PFAS è un problema che richiede un approccio integrato, coinvolgendo scienza, politica e società civile. Questo congresso rappresenta un’opportunità unica per condividere conoscenze e strategie, ma soprattutto per rafforzare la nostra richiesta di un divieto totale dei PFAS. È imperativo che le autorità italiane ed europee ascoltino le evidenze scientifiche e agiscano di conseguenza».
Vincenzo Cordiano, Presidente ISDE Veneto: «L’evidenza scientifica è chiara: i PFAS rappresentano una minaccia significativa per la salute umana e per l’ambiente. Il Veneto ha pagato un prezzo alto a causa della contaminazione da PFAS, e non possiamo permettere che questo accada altrove. È nostro dovere morale e professionale fare pressione affinché vengano adottate politiche stringenti che vietino queste sostanze a livello nazionale ed europeo».