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A seguito dell’evento “Degrado ambientale, diseguaglianze e sfruttamento dei bambini” promosso da Collegium Ramazzini e ISDE Italia il 30 maggio scorso, in memoria di Raúl Harari, Fellow del Collegium Ramazzini (CR) e della International Society of Doctors for Environment (ISDE), è emersa una significativa presa di posizione in occasione della Giornata internazionale contro il lavoro minorile, il 12 giugno 2024.

È essenziale mettere in luce la vulnerabilità dei minori, accentuata dalle iniquità e dalle disuguaglianze ambientali e socio-economiche, che diventano sempre più evidenti e spesso legate alla residenza in aree a rischio ambientale e sanitario. La deprivazione socio-economica e, in parte, culturale amplifica enormemente le criticità derivanti dall’inquinamento ambientale, colpendo in modo particolare i più vulnerabili tra noi: i bambini.

In questo contesto, è cruciale porre i bambini al centro delle strategie internazionali e nazionali per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Non possiamo ignorare l’interconnessione tra i cambiamenti climatici e lo sfruttamento minorile. È necessario promuovere indagini più approfondite su questa relazione e sviluppare programmi di prevenzione più incisivi. Inoltre, dobbiamo favorire una maggiore collaborazione tra coloro che si occupano di politiche ambientali e coloro che tutelano i diritti dei bambini, affinché le nostre azioni siano coordinate e più efficaci.

Particolare attenzione deve essere riservata alla vulnerabilità dei minori migranti. È fondamentale garantire loro l’accesso a un’istruzione di qualità e offrire prospettive di lungo termine. Solo in questo modo possiamo evitare che siano costretti a un lavoro precoce, che li condanna all’esclusione sociale. Le politiche nazionali e internazionali devono impegnarsi a offrire opportunità concrete a questi bambini, affinché possano aspirare a un futuro migliore.

Ricordiamo che la lotta contro il lavoro minorile e la tutela dei diritti dei bambini sono indissolubilmente legate alla nostra capacità di affrontare le sfide ambientali e socio-economiche del nostro tempo. Solo con un approccio integrato e globale possiamo sperare di costruire un mondo più giusto e sostenibile per le generazioni future.