“Cambiamo rotta” è la nuova Guida, realizzata da Cittadini per l’Aria per la rete di associazioni “Facciamo respirare il Mediterraneo”, che spiega il problema dell’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi, illustra le criticità e le possibili soluzioni già introdotte in diverse città europee e che da oggi sarà diffusa in tante città di mare: Genova, Venezia, Ancona, Napoli, Civitavecchia, Livorno, Savona, La Spezia.
A Genova la “Guida per respirare aria pulita e vivere meglio nelle città di porto” è stata consegnata alle parti presenti all’Osservatorio Ambiente e Salute del Comune di Genova, il cosiddetto “Osservatorio sui fumi delle navi”, con l’obiettivo di far luce sulle tante criticità irrisolte nella gestione delle aree portuali e di evidenziare le soluzioni già a portata di mano che possono trasformare le nostre città di porto, ridando loro una buona qualità dell’aria e migliorandone l’ambiente.
“I porti – si legge nelle lettere consegnate con la Guida ai rappresentanti di Comune, Capitaneria, ARPAL e ASL, Autorità Portuale e Regione – rappresentano, oltre che una risorsa economica, un elemento di forte criticità ambientale il cui buon governo è essenziale a tutela della popolazione delle città che li ospitano, che non può e non deve essere affrontata unicamente nella prospettiva del lavoro, come troppo spesso accade”.
“E’ chiaro – dice Anna Gerometta. presidente di Cittadini per l’Aria – che le competenze nel governo delle problematiche ambientali derivanti dai porti sono diverse e molteplici e che serve maggiore determinazione a livello nazionale, regionale e locale per proteggere la salute di chi vive nelle città di porto respirando aria, troppo spesso, tossica. Purtroppo la cronica insufficienza di misure, azioni e decisioni si ripercuote sulla salute, quando non sulla stessa vita, di chi vive e lavora nelle città di porto”.
“Genova è da anni in infrazione europea per la violazione dei limiti alle concentrazioni del biossido di azoto (NO2) – aggiunge Enzo Tortello, presidente del Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest – pur essendo noto che un contributo notevole è attribuibile al traffico navale si fermano solo moto e auto, ma non si effettuano misure dirette ai camini delle navi, come si fa nei Mari del Nord. Gli unici controlli effettuati sul contenuto di zolfo nel combustibile sono stati 28 tra il 2022 ed il 2023, a fronte di oltre 6.000 arrivi in porto di navi ogni anno. Per giunta, gli armatori vengono avvisati prima del campionamento, per il pagamento delle relative tasse. Il tanto reclamizzato Genoa Blue Agreement, che si propone di ridurre le emissione dalle navi in prossimità del porto, essendo volontario, non comporta nessun obbligo e di conseguenza nessuna sanzione.”
Le associazioni di Genova, Ancona, Venezia, Savona, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Olbia, Fiumicino distribuiranno la guida agli amministratori locali, alle capitanerie di porto, alle autorità portuali, ad ARPA e ASL e al pubblico per sollevare l’attenzione su questo grave problema e ottenere che si agisca seguendo anche l’esempio di quanto già si fa in altri Paesi europei, aumentando e migliorando il sistema dei controlli e imponendo al più presto l’utilizzo delle banchine elettrificate e di carburanti più puliti degli attuali, di sistemi per la cattura del particolato e di abbattimento degli ossidi di azoto (NOX) bandendo l’utilizzo dei cosiddetti ‘scrubber’, quei macchinari che per ridurre le concentrazioni di zolfo che fuoriescono dai camini delle navi finiscono per trasferire enormi quantità di sostanze tossiche nel mare, una pratica ormai vietata in molte città di porto del mondo e in tante nazioni.
Scarica la Guida “Cambiamo rotta”
La guida è condivisa da associazioni, comitati e gruppi di cittadini che nelle città di porto di tutta Italia da anni si battono perché il turismo e i traffici commerciali non rappresentino, invece che una risorsa, una spada di Damocle sulla vita dei cittadini delle città di porto.
Se transiti per una città di porto per andare in vacanza e rimani a bocca aperta per i fumi che esala il tuo traghetto per te, quegli sbuffi, sono solo motivo di sorpresa mentre per gli abitanti di quella città rappresentano la quotidianità, la qualità dell’aria che si respira camminando in strada e dentro le case, l’aria che non possono scegliere per i loro figli.
Così Cittadini per l’Aria spiega il problema dell’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi per sensibilizzare le persone che non abitano le città di mare.
“Perchè”, conclude Anna Gerometta, “le soluzioni esistono. Si tratta solo di decidere se sono gli abitanti delle città di porto a dover pagare il prezzo dell’inazione”.
Le associazioni della rete ‘Facciamo Respirare il Mediterraneo’ coordinate da Cittadini per l’Aria: Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest, Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova, Livorno Porto Pulito aps, We Are Here Venice, Italia Nostra Venezia, ComitatoNOGrandinavi – Laguna Bene Comune, Savona Porto Elettrico, AmbienteVenezia, Comitato Vivibilità Cittadina – Napoli Tavoli del Porto – Fiumicino, Comitato Tutela Ambientale Genova, Italia Nostra Genova, hub.MAT – Laboratorio per la Mobilità, l’Ambiente ed il Territorio APS – Olbia, Spezia Via Dal Carbone, Rete Ambiente Altro Turismo La Spezia, No Fumi odv, Italia Nostra Ancona, Forum Ambientalista – Civitavecchia.