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In vista della Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu del 7 settembre, HEAL (Health and Environment Alliance) – a cui aderisce Isde Italia – chiede la rapida attuazione della legge riveduta sull’aria pulita dell’UE.

L’inquinamento atmosferico è la principale minaccia per la salute ambientale in Europa, ma con misure politiche mirate può essere in gran parte prevenibile. Mentre l’inquinamento atmosferico può colpire tutti, alcune persone sono più a rischio, tra cui bambini, donne incinte, anziani o coloro che vivono con la malattia. Un altro fattore di rischio spesso trascurato, soprattutto dai responsabili politici, sono le condizioni socioeconomiche in cui vivono le persone.

In tutta Europa, i gruppi socio-economicamente svantaggiati, compresi quelli con livelli di istruzione più bassi, redditi più bassi e tassi di disoccupazione più elevati, affrontano costantemente una maggiore esposizione all’inquinamento atmosferico.

Questa maggiore esposizione porta a maggiori rischi per la salute legati all’inquinamento atmosferico, come morti premature, asma, cancro ai polmoni, malattie cardiache, ictus, malattie polmonari, demenza, problemi di salute mentale ed esiti più gravi da condizioni come il COVID-19.

Fattori come la pianificazione dell’uso del suolo, le dinamiche del mercato immobiliare e la vicinanza alle aree inquinate esacerbano queste disuguaglianze, con gruppi vulnerabili come bambini, anziani, immigrati e persone che vivono con malattie che soffrono in modo sproporzionato. La situazione è peggiorata dalle sfide esistenti come l’accesso limitato all’assistenza sanitaria, le cattive diete e lo stress.

“Siamo molto preoccupati per il crescente corpo di prove che dimostrano il legame tra le disuguaglianze socio-economiche in materia di salute e l’inquinamento atmosferico. L’azione sull’aria pulita sarà vantaggiosa per tutti nell’UE, ma soprattutto per coloro che vivono in aree, regioni o paesi urbani socialmente svantaggiati. La direttiva UE riveduta sulla qualità dell’aria ambiente è uno strumento cruciale per affrontare le disuguaglianze, quindi la sua rapida attuazione dovrebbe essere una priorità per gli Stati membri”, Anne Stauffer, vicedirettrice degli stati HEAL.