Un gruppo internazionale di esperti, tra cui la Dott.ssa Vitalia Murgia e il Dott. Roberto Romizi di ISDE, hanno pubblicato il “Manifesto di Erice 2023”, un appello scientifico che evidenzia i gravi rischi derivanti dai residui farmaceutici presenti nell’ambiente. Il documento, pubblicato su Drug Safety, sottolinea l’urgenza di azioni globali per proteggere gli ecosistemi e la salute umana.
Ecco le principali evidenze:
- Residui farmaceutici, derivanti da escrementi umani, rifiuti ospedalieri e produzione industriale, contaminano acque superficiali, suolo e persino l’acqua potabile.
- Effetti documentati includono alterazioni della riproduzione in pesci e anfibi, l’estinzione di specie come gli avvoltoi in India, e rischi crescenti di resistenza antimicrobica.
- I livelli di contaminazione sono particolarmente alti nei Paesi a basso reddito, dove i sistemi di trattamento delle acque sono inadeguati.
Il manifesto propone:
- Monitoraggio e ricerca: standardizzazione delle metodologie per analizzare gli effetti combinati di residui multipli.
- Regolamentazioni globali: incorporare l’impatto ambientale nella valutazione rischio-beneficio dei farmaci.
- Coinvolgimento del settore sanitario: sensibilizzare medici e farmacisti sull’impatto ambientale dei farmaci.
- Educazione: promuovere campagne per lo smaltimento responsabile dei medicinali.
La pubblicazione, liberamente scaricabile in fondo lo all’articolo, invita a un’azione urgente e coordinata da parte di governi, istituzioni scientifiche e cittadini per affrontare questo problema spesso ignorato ma cruciale per il futuro del pianeta.