L’interesse per l’emergenza ambientale è andata negli ultimi anni crescendo in modo progressivo, correndo però il rischio di diventare argomento acquisito, scontato e in definitiva marginale. I frequenti disastri ambientali (incendi, siccità, alluvioni) ci sono apparsi fino a qualche tempo fa catastrofi inevitabili, anche perché avvenivano lontano dal nostro mondo, che nel frattempo aveva cominciato a “riparare” i guasti più evidenti del degrado. Sicuramente la sensibilità dell’opinione pubblica aveva cominciato a svilupparsi grazie al lavoro, non sempre apprezzato nella giusta misura, di alcune agenzie internazionali e soprattutto alla spinta spontanea ed imprevista di moltissimi giovani e giovanissimi di cui Greta Thunberg è diventata l’icona più rappresentativa. Poi la situazione è cambiata perché ci siamo resi conto che il degrado (surriscaldamento, fenomeni meteorologici anomali, dissesto idrogeologico e tanto altro) è diventato sempre più grave ed è arrivato a toccarci direttamente qui ed ora. Un futuro incerto e fosco è diventato un presente allarmante e immediatamente pericoloso. A suggellare e a confermare questo stato di cose è arrivata una pandemia che proprio nel degrado ambientale trova la sua origine e spiegazione. Ci siamo così chiesti in un frangente così incerto quale potesse essere il nostro contributo. L’associazione Agite( associazione ginecologi territoriali) con la collaborazione dei colleghi dell’ISDE (Associazione medici per l’ambiente) si propone secondo il nostro statuto “l’affermazione del principio costituzionale della tutela della salute individuale e collettiva da conseguire, mediante interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione” in merito alla Salute sessuale e riproduttiva-definizione dell’OMS – e “di mantenere viva una attenta partecipazione alle problematiche, etiche, sociali e culturali sollevate dalla medicina della riproduzione e della sessualità.…”
Ha quindi deciso di fare della influenza dell’ambiente sulla salute riproduttiva di donne e uomini uno dei suoi principali ambiti di ricerca e di interesse culturale. Partendo dagli aspetti più tecnici (diagnosi e terapia) a quelli più generali.Dopo un webinar di introduzione seguiranno un webinar dedicato al tema della fertilità umana, uno dedicato alle problematiche oncologiche e l’ultimo dedicato alle interferenze endocrine. È un primo passo verso la sensibilizzazione dei ginecologi territoriali nei riguardi di temi noti visti però tramite una lente inusuale e soprattutto di grande attualità e dagli inquietanti sviluppi futuri.