Oltre 50 scienziati esperti di effetti biologici dei campi elettromagnetici hanno firmato un appello rivolto al Governo Italiano per chiedere di adottare limiti di legge adeguati a proteggere la salute della popolazione.
“Abbiamo deciso di scrivere questo appello appena saputo che il Governo stava valutando un aumento dei limiti di legge per la radiofrequenza per promuovere lo sviluppo della rete 5G”, dichiara il Dott. Fiorenzo Marinelli, già ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerca di Bologna. “Un aumento dei limiti sarebbe una scelta del tutto irrazionale e pericolosa per la salute pubblica, visto che la ricerca scientifica ha dimostrato che gli attuali standard di sicurezza sono inadeguati.”
Limiti di legge per le radiazioni wireless
In Italia la legge sui campi elettromagnetici prevede tre limiti:
- Il limite massimo di 20 V/m (mentre gli standard internazionali promossi dall’ICNIRP è di 61 V/m);
- Il valore di attenzione di 6 V/m per le aree dove la popolazione soggiorna più di quattro ore, come le abitazioni e i luoghi di lavoro;
- Il limite di qualità per proteggere fasce più vulnerabili della popolazione che è sempre 6 V/m perché all’epoca il legislatore presumeva che il valore di attenzione fosse già sufficientemente cautelativo.
“Da almeno vent’anni la ricerca scientifica ha chiarito che è 0,6 V/m il limite adeguato a prevenire gli effetti a lungo termine dell’esposizione alle radiazioni da radiofrequenza”, continua ancora il Dott. Marinelli. “Gli standard internazionali considerano sicuro il limite di 61 V/m, ma questo tutela solo dagli effetti acuti dei campi elettromagnetici, ovvero dal riscaldamento da essi prodotti.”
“Bisogna tenere conto della mole di studi che dimostrano gli effetti non termici della radiofrequenza, compreso l’effetto cancerogeno che si osserva nei forti utilizzatori dei cellulari e nella popolazione più esposta alle antenne”, dichiara il Dott. Livio Giuliani, già dirigente di ricerca ISPESL/INAIL e portavoce della Commissione Internazionale per la Sicurezza Elettromagnetica (ICEMS).
Il limite sicuro è 0,6 V/m
Il limite di 0,6 V/m è stato proposto per la prima volta nel 2000 dalla “Risoluzione di Salisburgo”, a conclusione di un convegno a cui hanno partecipato sia il Dott. Marinelli che il Dott. Giuliani.[1] Lo stesso limite è stato poi ribadito da diverse risoluzioni di scienziati indipendenti: numerose risoluzioni ICEMS, London Resolution, Seletun Resolution, Rapporto Bioinitiative.
Nel 2011 il Consiglio d’Europa ha concluso all’unanimità con la Risoluzione 1815 che bisogna adottare immediatamente il limite di 0,6 V/m e puntare sul lungo termine alla riduzione delle radiazioni fino alla soglia di 0,2 V/m.
L’associazione A.M.I.C.A (Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale) ha deciso di estendere la possibilità di sottoscrivere il documento anche a quei medici, biologi, fisici e ingegneri che, pur non avendo pubblicato studi sui campi elettromagnetici, siano interessati alla tematica, i cui nominativi verranno inseriti in un elenco a parte.