Il Decreto si configura come un abuso di potere a danno delle acquisizioni della scienza e dei diritti fondamentali alla tutela del paesaggio, dell’ambiente e della salute
Si è tenuta ieri, presso il Senato della Repubblica Italiana, la conferenza stampa dal titolo “Come combattere efficacemente la Xylella senza distruggere milioni di ulivi pugliesi”.
Alla conferenza stampa, promossa dal Sen. Lello Ciampolillo, sono intervenuti il Prof. Marco Nuti, professore emerito di batteriologia presso l’Istituto Sant’Anna di Pisa, il Prof. Paolo Maddalena, Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale, il Dott Agostino Di Ciaula, Presidente del comitato scientifico dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente- ISDE, l’Ing. Carlo Bonaduce e Maurizio Zerbini e Luigi Botrugno.
Al Senato, infatti, è di imminente approvazione il “Decreto emergenze”, il cui articolo 8 impone, con l’obiettivo di arginare la diffusione della xylella fastidiosa in Puglia, misure (eradicazioni in aree estese, ampio uso di piretroidi e neonicotinoidi) prive di certezze scientifiche di efficacia, ampiamente distruttive del paesaggio e della biodiversità, ad elevato rischio sanitario.
Le misure indicate saranno applicate “in deroga a ogni disposizione vigente”. Questo significa che non saranno più rispettati fondamentali strumenti di tutela paesaggistica, ambientale, sanitaria.
Saranno rimossi con un atto di forza tutti gli scudi di protezione che sono serviti, sino ad ora, a tutelare quei luoghi, i diritti, la salute e il futuro di chi ci vive.
Indipendentemente dall’ormai logora discussione sul nesso causale xylella/disseccamento degli ulivi e dal clima da opposte tifoserie che si è voluto creare ponendo in deroga anche la corretta dialettica scientifica, il vero problema è l’abuso di potere esercitato in danno delle acquisizioni della scienza e del rispetto di diritti Costituzionali.
Appare semplicistico, ingenuo e pericoloso ritenere possibile una completa e persistente eliminazione del batterio (presente ormai da anni) e dell’insetto vettore in un’area geografica così estesa, così come semplicistico, pericoloso e fuorviante appare attribuire completamente le responsabilità della sindrome da disseccamento degli ulivi al solo binomio xylella/insetto vettore in un’area ad elevato rischio ambientale.
Non si comprendono i motivi per i quali nell’iter che ha portato all’elaborazione dell’articolo 8 del “Decreto Emergenze” non siano state considerate le raccomandazioni dell’EFSA ( l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) sui rischi ambientali delle misure previste, le evidenze scientifiche sulla elevatissima pericolosità dei pesticidi da utilizzare (si ricorda che l’acetamiprid, qui imposto, è stato vietato in Francia nel 2018) e gli insegnamenti derivanti da esperienze pregresse e riportati in letteratura scientifica da autorevoli studiosi della materia.
Il Salento ha diritto a conservare la sua ricchezza e la sua biodiversità, ha diritto ad un ambiente non compromesso né alterato ed ha diritto a misure sostenibili che non comportino un aumento del rischio sanitario.
Questi diritti non possono essere annullati per decreto.
Di seguito la registrazione completa della conferenza stampa