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Le forti piogge che hanno devastato molte città italiane nell’ottobre 2024 mostrano segni di essere state alimentate dai cambiamenti climatici causati dall’uomo, secondo un team di scienziati del gruppo ClimaMeter.

[Immagine sopra di Copernicus relativa alle inondazioni del 19 ottobre]

I principali risultati dello studio, consultabili qui, includono:

  • Tempeste come questa portano oggi fino a 10 mm di pioggia in più al giorno (un aumento del 25%) e producono venti di intensità fino a 6 km/h in più (un aumento del 10%), rispetto all’inizio del secolo (periodo 1980-2000).
  • Ci sono indizi che cicli naturali come l’Oscillazione Decadale del Pacifico e l’Oscillazione Multidecadale Atlantica possano aver influenzato la tempesta, ma non possono spiegare da soli l’entità dei cambiamenti osservati.
  • La scoperta che i cambiamenti climatici possono aver aumentato l’intensità delle piogge è coerente con le prove ben consolidate che dimostrano che un’atmosfera più calda può trattenere una maggiore quantità di umidità, portando ad acquazzoni più pesanti.
  • La tempesta è stata molto intensa, sia per forza che per intensità, rispetto alle osservazioni storiche degli ultimi 40 anni.

Tra il 16 e il 19 ottobre, forti temporali hanno colpito gran parte dell’Italia, tra cui Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Le forti piogge hanno causato numerose inondazioni che hanno provocato evacuazioni, danni alle infrastrutture e almeno un morto.

Lo studio rapido è stato condotto utilizzando un metodo peer-review che si basa su informazioni meteorologiche storiche degli ultimi 40 anni. I ricercatori hanno confrontato la somiglianza tra i sistemi di bassa pressione alla fine del XX secolo (1979-2001) e quelli attuali, negli ultimi decenni (2002-2023), quando l’effetto del cambiamento climatico è diventato più evidente. L’analisi valuta anche il contributo di diversi fenomeni naturali come El Niño, l’Oscillazione Decadale del Pacifico e l’Oscillazione Multidecadale Atlantica.

Alcune dichiarazioni di esperti

Erika Coppola (International Centre for Theoretical Physics): “Stiamo assistendo a eventi estremi simili che si verificano in rapida successione e in più regioni contemporaneamente. Si tratta di una conseguenza diretta del riscaldamento globale indotto dall’uso di combustibili fossili, che porta a una cascata di impatti imprevedibili che aumenteranno la vulnerabilità delle regioni colpite in tutto il mondo”. 

Tommaso Alberti (Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia): “I gravi eventi alluvionali recentemente osservati in Italia sono una chiara indicazione della crisi climatica che stiamo affrontando. Quelli che un tempo erano eventi stagionali tipici sono ora diventati rari, con impatti e conseguenze crescenti, a causa dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Dobbiamo tutti affrontare la questione della transizione ecologica con maggiore urgenza!”.

Alice Portal (ISAC-CNR): “I recenti eventi di pioggia intensa in Italia sono un chiaro segnale che le depressioni mediterranee di forza moderata possono avere impatti gravi quando si verificano insieme a temperature molto calde della superficie del mare”.

Davide Faranda (CNRS): “La sequenza di inondazioni catastrofiche in Italia mostra l’entità dei cambiamenti climatici in corso e la nostra limitata resilienza a questi fenomeni. Milioni di persone soffrono già le conseguenze di eventi meteorologici estremi causati dalla combustione di combustibili fossili”.