La COP29 è alle sue battute finali, ma l’azione multilaterale contro la crisi climatica e ambientale continua, e dal 15 novembre, si aprirà un nuovo importante negoziato a Busan, in Corea del Sud, dove avrà luogo la quinta e ultima sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione per il trattato internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica (INC-5).
L’Intergovenmental Negotiating Committee (INC) on Plastic Pollution è un comitato istituito dalle Nazioni Unite chiamato a negoziare un accordo globale sulla plastica entro il 2024 che copra l’intero ciclo di vita del materiale, dalla produzione al riciclo e alla gestione dei rifiuti.
Sebbene la plastica abbia contribuito significativamente all’innovazione in settori fondamentali per il benessere umano, come la sanità e la conservazione degli alimenti, negli ultimi decenni l’inquinamento da plastica è diventato una crisi globale sotto gli occhi di tutti.
L’INC-5 rappresenta un momento cruciale nella lotta globale all’inquinamento da plastica, ma rischia di attirare poca attenzione a causa della prossimità temporale con i lavori della COP29.
Essendo l’ultimo round negoziale del comitato, le aspettative sono molto alte, anche perché le sessioni precedenti non hanno prodotto grandi risultati e hanno messo in evidenza le divergenze tra Paesi, soprattutto sui limiti di produzione e la portata degli impegni vincolanti.
I risultati dell’INC-5 avranno implicazioni di vasta portata per la salute ambientale, il benessere umano e l’economia globale.
La plastica deriva quasi esclusivamente da combustibili fossili, soprattutto petrolio greggio. L’industria petrolifera si sta concentrando sempre più sull’espansione della produzione di plastica per compensare il previsto calo della domanda di carburante per i trasporti dovuto all’elettrificazione.
Il riciclo della plastica viene spesso presentato come una soluzione per mitigare l’impatto ambientale della produzione di plastica, ma la sua efficacia come strategia a sé stante è estremamente limitata. Secondo le stime dell’UNEP, a livello globale, solo il 9% circa dei rifiuti di plastica è riciclato. Il resto 91% finisce in discarica, negli inceneritori o nell’ambiente.
Come per la COP29, non ci si aspetta un ruolo negoziale rilevante per l’Italia, che sarà allineata alla posizione dell’Unione Europea. L’UE ha espresso il proprio sostegno a misure ambiziose per affrontare l’inquinamento da plastica, tra cui la potenziale riduzione della produzione e la regolamentazione delle sostanze chimiche pericolose.