Le principali problematiche ambiente-salute del territorio viterbese presentate al Convegno nazionale dell’Associazione medici per l’ambiente- Isde, svoltosi ad Arezzo dal 5 al 7 aprile 2019 in occasione del trentesimo anniversario della costituzione di Isde-Italia
Dal 5 al 7 aprile 2019 si è svolto ad Arezzo il convegno nazionale dell’Associazione medici per l’ambiente- Isde (International society of doctors for the environment).
L’Associazione medici per l’ambiente- Isde è un’associazione riconosciuta dall’ Organizzazione mondiale della sanità-Oms ed è operativa in Europa, Stati Uniti e America Latina.
Il convegno, a trent’anni dalla fondazione di Isde-Italia, ha voluto evidenziare tutte le azioni che sul territorio nazionale hanno contribuito alla difesa dell’ambiente, della salute e alla crescita di una sempre maggiore consapevolezza dei cittadini, degli operatori della salute e delle istituzioni su questi temi.
Le conclusioni di tutte le relazioni del convegno hanno ribadito la necessità di un più forte e deciso impegno in tema di prevenzione e quindi di come siano necessari più investimenti per attuare programmi di bonifica, ripristino ambientale e riduzione dell’esposizione a tutte le fonti di inquinamento dell’acqua, dell’aria e delle catene alimentari.
Il convegno ha ribadito l’urgenza di scelte economico-politiche che potranno permettere, se attuate in breve termine, di arrestare le devastanti conseguenze dei cambiamenti climatici ovvero: energia da fonti realmente rinnovabili (solare, solare termico, minieolico), aria priva di gas nocivi e particolato, risparmio e protezione delle caratteristiche di idropotabilità delle acque, riduzione e corretta gestione dei rifiuti, sistemi di mobilità collettivi e non inquinanti (favorire il trasporto su rotaia e ridurre e razionalizzare il trasporto aereo, marittimo e su gomma), cibo prodotto nel rispetto della terra e degli animali e quindi senza il ricorso ai pesticidi e alla produzione zootecnica di tipo intensivo.
Nel corso del convegno sono stati annunciati anche i contenuti principali dell’appello:” “Una riflessione complessa e un programma d’azione proposti dall’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde in occasione delle elezioni europee 2019”.
L’appello sarà diffuso a breve.
L’Isde di Viterbo ha presentato tre abstracts che hanno messo in risalto i maggiori settori di attività nel territorio viterbese svolti grazie all’impegno della dottoressa Antonella Litta, del dottor Giovanni Ghirga e del dottor Mauro Mocci.
Gli abstracs hanno riguardato :
“ Le azione dell’Associazione medici per l’ambiente-Isde per la tutela della salute delle popolazioni esposte all’arsenico, attraverso l’assunzione ultradecennale di acque e alimenti contaminati”;
-“Le iniziative dell’Associazione medici per l’ambiente-Isde di Viterbo e del Coordinamento dell’Isde dell’Alto Lazio per la bonifica e la tutela dell’ecosistema del lago di Vico e per la salute delle persone”.
-“Ridurre e razionalizzare il traffico aereo: l’esperienza di opposizione al mega-aeroporto di Viterbo”.
La dottoressa Antonella Litta è intervenuta su quest’ultimo argomento con una specifica relazione.
Di seguito un estratto della relazione: “ …negli ultimi decenni, il traffico aereo ha registrato una fase di crescita pressoché costante soprattutto per quanto riguarda il settore del trasporto merci e quello dei voli low cost, solitamente legato al turismo definito anche “ mordi e fuggi” determinando così un incremento importante del suo impatto negativo sull’ambiente, soprattutto in termini di inquinamento atmosferico, acustico e importante contributo ai cambiamenti climatici.
Secondo il rapporto dell’European Aviation Environmental- EAE 2016 il numero di voli è aumentato del 80% tra il 1990 e il 2014, ed è prevista una crescita di un ulteriore 45% tra il 2014 e il 2035.
Solo una minima parte della popolazione mondiale viaggia in aereo mentre le drammatiche conseguenze del surriscaldamento climatico, derivanti anche dal trasporto aereo, ricadono sull’intera umanità in termini di desertificazione, alluvioni, cicloni, sconvolgimenti climatici così gravi che determinano distruzioni e carestie in aree sempre più estese del pianeta e incrementano il fenomeno forzato delle migrazioni soprattutto dal continente africano ed asiatico.
La letteratura scientifica e gli studi sull’impatto ambientale, sanitario e sul clima del trasporto aereo sono a disposizione da diversi decenni e sono sempre più numerosi evidenziando la sinergia tra gli effetti generati dall’inquinamento dell’aria e quello acustico sulla salute umana ovvero incremento delle malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini, e una netta riduzione della qualità della vita per compromissione del riposo notturno a causa delle operazioni aeroportuali svolte anche durante la notte.
Le persone che vivono in prossimità di scali aeroportuali e i lavoratori delle strutture aeroportuali sono costretti a subire oltre agli effetti dell’inquinamento dell’aria anche quelli dell’inquinamento acustico con conseguenze importanti sulla salute e lo stato psicofisico soprattutto per i bambini”.
La dottoressa Litta ha poi menzionato diverse esperienze positive di opposizione all’ampliamento e alla costruzione di nuovi aeroporti, in Italia e in Europa e tra queste l’esperienza del comitato Coipiediperterra che a Viterbo si è battuto vittoriosamente contro il progetto della realizzazione di mega-aeroporto a servizio di compagnie aeree low-cost che sarebbe dovuto sorgere nell’area termale del Bulicame e ha ricordato l’insostituibile e generoso contributo a questa vittoria dato dell’illustre magistrato Ferdinando Imposimato, scomparso a gennaio dello scorso anno.
La dottoressa Litta ha confermato poi il costante impegno dell’Associazione medici per l’ambiente per una rapida quanto concreta razionalizzazione e riduzione del trasporto aereo da inserire da subito anche tra i provvedimenti per il miglioramento della qualità dell’aria nelle città italiane dotate di strutture aeroportuali.
La referente Isde ha quindi indicato come prioritario che non si consenta la realizzazione di nuovi aeroporti nel territorio italiano e che si respingano i progetti di ampliamento di quelli già esistenti e ribadito la necessità della definizione di un piano nazionale della mobilità che riduca il traffico su gomma che incentivi l’elettromobilità, il telelavoro, le videoconferenze, il trasporto su rotaia, sempre nel rispetto delle peculiarità dei territori e dei diritti delle popolazioni interessate e che abbia il clima, la tutela dell’ambiente e della salute e la giustizia sociale come elementi cardine e prevalenti su ogni altro tipo di interesse.
Nota per la stampa a cura dell’Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo