In vista delle elezioni politiche nazionali del 25 settembre la Coalizione #CambiamoAgricoltura presenta a tutti i partiti e movimenti politici candidati un’agenda delle azioni istituzionali per la prossima Legislatura per una vera transizione ecologica della nostra agricoltura
In questa anomala campagna elettorale di fine estate si parla molto poco di agricoltura e di cosa serve per renderla più sostenibile. Per questo, a una settimana dal voto, le Associazioni ambientaliste, dei consumatori e del biologico, riunite nella Coalizione #CambiamoAgricoltura, presentano a tutti i partiti e movimenti politici che si candidano al Governo del Paese un decalogo per una vera transizione ecologica del settore primario.
“Quasi tutti i programmi elettorali dei partiti e movimenti politici affrontano il tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale del settore primario con una sconcertante superficialità, ignorando le sfide della transizione ecologica che il Green Deal europeo impone oggi anche al nostro Paese”, sottolineano le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura.
I temi della produzione e del consumo del cibo quotidiano dovrebbero essere una priorità per chi assume la responsabilità della gestione di un Paese, ancora di più in Italia dove le filiere agro-alimentari rappresentano una parte rilevante del PIL (Prodotto Interno Lordo) e una eccellenza dell’export “Made in Italy”. Nonostante una terribile stagione, con la drammatica siccità degli ultimi mesi, seguita da forti temporali, trombe d’aria e grandine, abbia reso evidente la vulnerabilità del settore primario agli effetti del cambiamento climatico e la sua dipendenza da
sistemi naturali sani e resilienti, i temi della sostenibilità dell’agricoltura e della zootecnia non sono mai entrati nel dibattito elettorale con la necessaria attenzione.
“Chiunque risulterà vincitore in questa sfida elettorale avrà la responsabilità di assumere decisioni non rinviabili per una radicale trasformazione delle filiere agro-alimentari per una loro maggiore sostenibilità”, proseguono le Associazioni che ricordano gli obiettivi ambiziosi e vincolanti per il nostro Paese indicati dall’Unione Europea come la riduzione del 62% dell’uso dei pesticidi e del 20% dei fertilizzanti chimici in agricoltura, la riduzione del 50% degli antibiotici negli allevamenti; garantendo al contempo l’aumento al 25% entro il 2027 delle superfici agricole utilizzate certificate in biologico e l’obiettivo del 10% delle aree naturali all’interno delle aziende agricole come indicato dalle Strategie UE e nazionale per la biodiversità.
“Chi andrà alla guida del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dovrà perseguire questi obiettivi assumendo decisioni lungimiranti, garantendo un cambio di rotta nella gestione dei fondi pubblici comunitari e nazionali destinati all’agricoltura e alla zootecnia
nel nostro Paese, premiando le aziende agricole che producono maggiori benefici per la società, cibo sano, tutela dell’ambiente e della biodiversità, manutenzione del territorio, salvaguardia del paesaggio, mantenimento della fertilità del suolo e mitigazione dei
cambiamenti climatici”, concludono le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura.
L’AGENDA PER UNA TRASIZIONE AGROECOLOGICA , DI SEGUITO LA SINTESI DEL DECALOGO:
La Coalizione #CambiamoAgricoltura pone all’attenzione di tutti i partiti e movimenti politici 10 obiettivi specifici, chiedendo di impegnarsi pubblicamente a perseguire nella prossima legislatura una vera transizione ecologica dell’agricoltura:
1. Efficace ed efficiente attuazione e monitoraggio del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027: La prossima Legislatura coinciderà con il nuovo periodo di programmazione della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea 2023-2027. Il nuovo Governo dovrà garantire una efficace ed efficiente gestione del Piano Nazionale della PAC post 2022 (PSP), al momento ancora in corso di definizione;
2. Sviluppo dell’agricoltura biologica e misure fiscali per l’aumento dei consumi dei prodotti biologici certificati: È prioritario promuovere l’agricoltura biologica e le relative pratiche agricole sostenibili basate sui principi dell’agroecologia, con la piena e rapida attuazione alla Legge quadro nazionale approvata al termine dell’ultima Legislatura;
3. Stop alle deroghe alle norme ambientali della nuova PAC e ripristino della natura nelle aziende agricole: È necessario contrastare ulteriori deroghe alle norme ambientali della condizionalità della PAC 2023-2027, dopo quelle già concesse dalla Commissione UE. Va sostenuta l’approvazione della proposta di Regolamento UE sul ripristino della natura;
4. Revisione del modello zootecnico: E’ prioritario perseguire l’obiettivo generale della ristrutturazione delle filiere zootecniche a livello nazionale, ponendo l’obiettivo della riduzione del numero degli animali allevati. Vanno definite ed attuate misure volte al recupero e all’utilizzo dei pascoli in modo sostenibile e l’adozione a livello nazionale di misure che incentivino la transizione a sistemi di allevamento senza gabbie e una riforma
dell’etichettatura sul benessere animale. Entro il 2030 il consumo di antibiotici negli allevamenti zootecnici va ridotto del 50% rispetto al 2020;
5. Stop Pesticidi: sostegno al nuovo Regolamento UE Pesticidi per la riduzione del 62% dell’uso della chimica di sintesi entro il 2030: E’ necessario sostenere e rafforzare la Proposta di Regolamento UE sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari ed operare per la
sua attuazione in Italia per ridurre l’uso dei pesticidi, con particolare riguardo ai rischi per l’uso delle sostanze chimiche di sintesi più pericolose per l’ambiente e le persone;
6. Approvazione ed attuazione del nuovo Piano di Azione Nazionale uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN): È necessario procedere alla revisione ed attuazione del Piano Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), scaduto dal febbraio 2019, con particolare riferimento alle misure finalizzate alla tutela della biodiversità e della salute delle persone residenti nei territori rurali;
7. Ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo al tempo stesso l’assenza di deterioramento della fertilità del suolo. Ridurre l’uso di fertilizzanti di sintesi di almeno il 20% entro il 2030: La disfunzione dei cicli biogeochimici dell’azoto e del fosforo è uno degli aspetti più gravi della attuale crisi ambientale, incidendo su altri elementi di crisi come la perdita di biodiversità e l’emissione di gas climalteranti. È dunque indispensabile ridurre la quantità di concimi chimici;
8. Garantire un uso sostenibile delle risorse idriche in agricoltura: È indispensabile attuare una grande opera di riqualificazione morfologica ed ecologica dei corsi d’acqua, l’adozione di pratiche colturali che aumentino la capacità di assorbire le piogge e trattenere umidità e nutrienti. È inoltre necessario favorire il riutilizzo irriguo delle acque reflue depurate e favorire la diffusione di buone pratiche d’irrigazione. Il ricorso a piccoli invasi collinari, anche con il recupero delle aree di cava dismesse, dovrebbe essere subordinato ad interventi realizzabili in tempi ragionevoli e con impatti ambientali accettabili;
9. Tutela della biodiversità d’interesse agricolo: È fondamentale invertire la tendenza all’erosione della variabilità genetica in agricoltura e zootecnia. Vanno adottati incentivi per la produzione e commercializzazione di materiale vegetale locale ed eterogeneo, basato
sulla selezione collettiva e partecipata. Va applicato alle nuove biotecnologie (NBT-TEA) il principio di precauzione mantenendo e rafforzando le attuali normative europee e nazionali sugli OGM;
10. Riforma della PAC post 2027: La riforma della PAC post 2020 ha deluso le aspettative di molti cittadini che avevano chiesto una radicale riforma di questa politica di settore in coerenza con gli obiettivi del Green Deal europeo. Il prossimo Governo nazionale dovrà gestire nel corso della prossima Legislatura il nuovo negoziato a livello europeo per la futura PAC post 2027 che dovrà innovare profondamente le proprie strategie verso un nuovo modello agricolo basato sui principi dell’agroecologia.