Uno studio scientifico, Spatial and sector-specific contributions of emissions to ambient air pollution and mortality in European cities: a health impact assessment, pubblicato su The Lancet Public Health, ha analizzato le fonti di inquinamento da PM2.5 e NO2 e i successivi effetti sulla salute di oltre 800 città europee. I trasporti rimangono il principale responsabile dell’inquinamento da NO2, mentre i settori residenziale e agricolo contribuiscono in misura crescente all’inquinamento da PM2,5. Gli autori raccomandano che le strategie per migliorare la qualità dell’aria siano adattate a ciascun contesto locale.
L’inquinamento dell’aria ambiente è un grave rischio per la salute e il benessere delle città europee. L’obiettivo dei ricercatori era stimare i contributi spaziali e settoriali delle emissioni all’inquinamento dell’aria ambiente e valutare gli effetti delle riduzioni specifiche delle sostanze inquinanti sulla mortalità nelle città europee per sostenere azioni specifiche per affrontare l’inquinamento atmosferico e promuovere la salute della popolazione.
Hanno condotto una valutazione dell’impatto sulla salute dei dati del 2015 per 857 città europee per stimare i contributi delle fonti alle concentrazioni annuali di PM2 5 e NO2 utilizzando lo strumento Screening for High Emission Reduction Potential for Air quality (SHERPA).
Hanno valutato i contributi da trasporti, industria, energia, residenziale, agricoltura, navigazione e aviazione, altre fonti naturali ed esterne.
Per ogni città e settore, sono stati considerati tre livelli spaziali: i contributi della stessa città, il resto del paese, e transfrontaliera. Gli effetti della mortalità sono stati stimati per le popolazioni adulte (ad es. > 20 anni) in base a metodi standard di valutazione comparativa del rischio per calcolare la mortalità annuale prevenibile sulle riduzioni spaziali e settoriali delle PM2 5 e NO2.
I ricercatori hanno rilevato una forte variabilità dei contributi spaziali e settoriali tra le città europee.
Per il PM2,5, i principali contribuenti alla mortalità sono stati i settori residenziale (contributo medio del 22,7%) e agricolo (18,0%), seguito dall’industria (13,8%), dai trasporti (13,5%), dall’energia (10,0%) e dal trasporto marittimo (5,5%).
Per l’NO2, il principale contribuente alla mortalità è stato il trasporto (48,5%), con contributi aggiuntivi da parte dell’industria (15,0%), dell’energia (14,7%), del residenziale (10,3%) e del trasporto marittimo (9,7%).
Il contributo medio alla propria mortalità per inquinamento atmosferico della città è stato del 13,5% per PM2 5 e del 34,4% per NO2, e il contributo è aumentato tra le aree metropolitane (22,3% per PM2,5 e 52,2% per NO2) e tra le capitali europee (29,9% per PM2,5 e 62,7% per NO2).
Gli autori della ricerca hanno stimato gli effetti sanitari specifici dell’inquinamento atmosferico a livello di città. I risultati mostrano una forte variabilità, sottolineando la necessità di politiche locali e di azioni coordinate che considerino le specificità a livello di città riguardo alle fonti di inquinamento.