Maria Grazia Petronio, Vicepresidente ISDE Italia ha pubblicato sulla rivista “Il Cesalpino” un articolo nel quale evidenzia come l’inquinamento atmosferico ed il cambiamento climatico siano due facce della stessa medaglia e sono causa di un numero elevato di casi di mortalità, malattia e disabilità evitabili. Essi richiedono, pertanto, un approccio comune sia perché gran parte delle emissioni che causano entrambi i problemi provengono dalle stesse fonti (soprattutto combustione di combustibili fossili) sia perché i due fenomeni si potenziano a vicenda, con effetti addizionali sulla salute.
Infatti sia l’aumento delle temperature conseguente al cambiamento climatico sia l’inquinamento atmosferico hanno effetti sistemici che non risparmiano nessun organo e apparato. I dati disponibili, le stime e le proiezioni corroborano la previsione di un incremento esponenziale degli eventi estremi causati dal cambiamento climatico e di conseguenza una crescita della mortalità e dei danni alla salute e al benessere degli esseri umani.
Nessun sistema di adattamento sarà in grado di arginare rischi sistemici che potrebbero innescarsi a cascata trasformandosi in vere e proprie catastrofi, se non si intraprendono quelle misure che gli organismi sanitari suggeriscono ormai da decine di anni. È necessario che le misure, per essere efficaci, agiscano al contempo sull’inquinamento, sul cambiamento clima tico e sulla perdita di biodiversità, in quanto questi fenomeni sono strettamente collegati tra loro.
Il controllo dell’inquinamento è altamente conveniente perché ha un alto potenziale di mitigazione anche per gli effetti di altre minacce, producendo così un doppio o addirittura triplo vantaggio. Dunque la dimensione sanitaria deve essere il fattore chiave nella scelta delle azioni e deve entrare in tutti i piani e programmi, tra questi in primis la transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.
Di seguito l’articolo in versione integrale