CORRECTIV.Europe, in collaborazione con Cittadini Reattivi, ha lanciato una nuova inchiesta sui costi ambientali e sanitari dell’inquinamento industriale in Europa. L’inchiesta, che coinvolge testate e giornalisti investigativi di tutta Europa, rivela anche dati drammatici riguardo alla città di Taranto, designata dall’ONU come una “zona di sacrificio”. Dati forniti in esclusiva, al network investigativo, dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA).
Nel 2021, l’inquinamento industriale ha imposto alla collettività europea un costo di oltre 200 miliardi di euro. In Italia, le prime 30 industrie inquinanti hanno causato danni per oltre 9 miliardi di euro. Di questi, quasi 2 miliardi di euro rappresentano il costo pagato dalla città di Taranto in termini di esternalità negative, comprendenti morti premature, malattie e danni all’ecosistema causati dall’inquinamento atmosferico.
Taranto, con le sue tre principali fonti emissive – l’ex Ilva (ora Acciaierie d’Italia), la Centrale Termoelettrica e la Raffineria di Taranto – ha subito un impatto devastante. L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha fornito dati esclusivi che evidenziano l’impatto delle emissioni industriali sulla salute e sull’ambiente. Il solo impianto siderurgico ha causato danni per oltre 1 miliardo di euro, con un impatto significativo sulla mortalità e sulla qualità della vita degli abitanti. Questi costi superano di gran lunga il Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund) destinato alla città, che ammonta a 795,6 milioni di euro.
Nonostante una riduzione delle emissioni inquinanti negli ultimi anni, la qualità dell’aria rimane scarsa in molte aree d’Europa. Le emissioni di sostanze come PM10, ammoniaca, ossidi di azoto e composti organici volatili continuano a causare morti premature, malattie e danni all’ecosistema. Taranto, un tempo celebrata come “città perfetta” da Pier Paolo Pasolini, è ora tra le aree più inquinate del continente.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per il persistere delle violazioni del diritto a un ambiente sano. Studi dell’OMS e dell’Istituto Superiore di Sanità confermano le gravi ricadute sanitarie dell’inquinamento industriale sulla popolazione, in particolare su bambini e adolescenti, come già denunciato lo scorso novembre dalla giornalista Rosy Battaglia, mentre si attende il pronunciamento della Corte Europea di Giustizia, il prossimo 26 giugno.
Questa inchiesta, parte della collaborazione tra CORRECTIV.Europe e Cittadini Reattivi, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’urgenza di una transizione ecologica che metta al centro la salute dei cittadini e la protezione dell’ambiente. Il medesimo obiettivo del documentario-inchiesta “Taranto chiama”, di prossima uscita, di cui questa investigazione è parte integrante, realizzata in autofinanziamento grazie alle donazioni di oltre 300 sostenitori da tutta Italia.