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Nei giorni scorso e’ stato pubblicato il sesto rapporto SENTIERI dell’Istituto Superiore di Sanità, che periodicamente fotografa lo stato di salute di quella parte della popolazione italiana (10% circa) costretta a vivere in luoghi inquinati da impianti industriali (i SIN).

E’ una ennesima conferma: 1.668 decessi evitabili all’anno, numero costante da decenni. Per oltre metà dei casi (56%), quei decessi evitabili sono dovuti a tumori maligni. Gli eccessi di rischio e di ospedalizzazione interessano ovviamente anche i bambini, nei quali sono più frequenti anche le anomalie congenite.

Discriminazione su discriminazione, emerge chiaro anche un gradiente Nord-Sud, con condizioni di ingiustizia distributiva per le comunità di Italia meridionale e Isole, dove il rischio ambientale e sanitario si somma alla maggiore fragilità e vulnerabilità socio-economica. – Agostino Di Ciaula, presidente comitato scientifico ISDE ha commentato – È purtroppo ancora drammaticamente valido quello che scrivevamo già nel 2015 su “Epidemiologia e Prevenzione”: i chiari risultati di SENTIERI non hanno mai generato grande attenzione tra i decisori politici e il nostro Paese non è ancora attrezzato per la cultura della prevenzione primaria, obiettivo non perseguibile nel breve-medio termine. Si continua a lasciar vivere circa 6 milioni di Italiani in condizioni di rischio inaccettabili per un Paese civile, spesso aggiungendo inquinamento ad inquinamento e persistendo nel non voler coinvolgere quelle stesse comunità nei processi decisionali che riguardano la propria vita e il proprio futuro.

D’altra parte la bonifica dei SIN procede con estrema lentezza, in molti casi i passi avanti sono inesistenti. In questo quadro il VI rapporto Sentieri conferma uno stato di salute alterato per oltre 6 milioni di residenti nei 46 siti studiati, un fatto che dovrebbe essere preso in più seria considerazione, anche per le implicazioni di ingiustizia ambientale.

E’ stimato che ogni anno tra il 2013 e il 2017 ci sono stati 1.668 decessi in eccesso rispetto a quanto atteso (2,6% dei decessi totali, mentre erano 2,5% nel periodo 1996-2002).

La mortalità per tumori è in eccesso del 4% tra i maschi e 3% per le femmine e la componente dovuta a tumori è responsabile del 56% di tutti gli eccessi osservati. 

Anche i ricoveri ospedalieri nei 46 SIN nel periodo 2014-2018 è risultata in eccesso del 3% per tutte le cause.

I risultati riferiti all’età pediatrica e giovanile sono ancora più preoccupanti, così come gli eccessi di rischio a carico delle malformazioni congenite in numerosi SIN analizzati.

Su tali risultati del Rapporto. Roberto Romizi, presidente Isde Italia , ha dichiarato:

Il profilo di salute che emerge, letto alla luce dell’aggiornamento effettuato da ISS sulle malattie correlate agli inquinanti ambientali documentati nei SIN, suona come una indicazione forte a intervenire per ridurre le esposizioni che si sa essere dannose, ad iniziare dalle bonifiche che per legge dovrebbero essere effettuate.

Come medici per l’ambiente siamo sempre disponibili per azioni comuni di formazione, comunicazione, supporto alle azioni di prevenzione, ma occorre che si intervenga velocemente.