Presso l’aula magna dell’Istituto Arturo Bianchini di Terracina, l’ISDE Latina, il WWF Terracina e l’associazione culturale Piacere la Conoscenza di Terracina, sensibili ai temi della qualità della vita e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, hanno organizzato il convegno “ Il wireless nella scuola: una questione sanitaria per studenti e lavoratori “ che si svolgerà venerdì 31 gennaio 2020.
La maggior parte della popolazione mondiale è oggi esposta in modo massiccio e crescente a due tipi di campi elettromagnetici (CEM) artificiali: campi a bassa frequenza e campi ad alta frequenza. Questi ultimi, in particolare, in seguito alla diffusione capillare di apparecchiature quali Stazioni Radio Base (SRB), ponti radio, cellulari, cordless, tablet, postazioni wi-fi rappresentano una realtà che impone di essere continuamente indagata.
Il centro di tale indagine è la tecnologia wireless che permette la connessione senza cavo in modo estremamente ubiquitario e, quindi, in grado di condizionare la salute di cittadini, lavoratori e della popolazione in generale.
Nel 2011 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), afferente all’OMS, classifica le radiofrequenze (RF) come “possibile cancerogeno per l’uomo” (gruppo 2B). Questa classificazione, purtroppo, tiene conto solo degli effetti termici acuti (cioè correlati al riscaldamento dei tessuti) e non di quelli non termici. Alcuni di tali effetti comprendono: disturbi neurologici, cambiamenti ormonali, sintomi di elettrosensibilità, stress ossidativo, danni al Dna, alterazioni cardiache, modifiche funzionali e strutturali del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e memoria, disturbi del comportamento (iperattività) e autismo nei bambini, e perfino tumori.
Per questa ragione scienziati e ricercatori di tutto il mondo e numerosi organismi internazionali, liberi dalla pressione delle lobbies della telefonia mobile, da tempo chiedono con forza l’adozione di linee guida più protettive per la salute. Il Consiglio d’Europa, con la Risoluzione 1815 del 27 maggio 2011, ha invitato gli Stati membri ad intervenire urgentemente per diminuire l’esposizione all’inquinamento elettromagnetico, in particolare per bambini e ragazzi in quanto organismi in evoluzione, e ad applicare il principio di precauzione quando la valutazione scientifica non consente di stabilire con sufficiente certezza il rischio per la salute.