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Iniziativa del Comitato rifiuti zero e difesa ambiente nella provincia di Terni dopo la richiesta avanzata alla Regione dell’Umbria e che riguarderebbe il territorio di Narni: “Modificare anche i piani regolatori generali dei comuni”

Il Comitato rifiuti zero e difesa ambiente nella provincia di Terni (Co.A.T.) ha promosso una petizione online per dire “no” alla possibile realizzazione nel territorio di Narni di un impianto per trattamento rifiuti urbani da 130mile tonnellate annue, vista la richiesta arrivata alla Regione Umbria dalla società Biomont s.r.l. di Roma, che al suo interno prevede la partecipazione di AgriFlor s.r.l. e Geovital service s.r.l. di Perugia.

“Da una valutazione dell’associazione I.s.d.e. (medici per l’ambiente) riconosciuta a livello internazionale da Onu, Oms e Unione europea – è scritto nella petizione – si arriva a comprendere che, per una serie di motivi descritti nella relazione inviata alla Regione Umbria, l’impianto proposto non risulta idoneo a gestire nella maniera ottimale i rifiuti urbani (Forsu) e fanghi e che invece potrebbe provocare danni all’ambiente e alla salute della popolazione”.

“In considerazione della situazione ambientale estremamente critica dell’intero bacino della conca ternana in cui insiste l’area Sin di massimo impatto ambientale e dei comuni limitrofi, considerando che gli impianti di smaltimento rifiuti già attivi sul territorio sono più che sufficienti (oltreché notevolmente problematici per la salute umana e l’ambiente) a smaltire i rifiuti urbani prodotti all’interno della Regione Umbria, chiediamo a tutti i cittadini, alle associazioni, ai comitati, alle forze politiche e sindacali di sottoscrivere una petizione (a questo link) per affermare la nostra totale assoluta opposizione a questo insediamento e a qualsiasi altra richiesta di insediamenti produttivi di questo genere”.

“Chiediamo altresì a tutti i comuni dell’area di modificare i rispettivi piani regolatori generali, impedendo l’avvio di attività produttive che entrino nel decreto ministeriale 5 settembre 1994 elenco delle industrie insalubri d cui all’articolo 216 del testo unico delle leggi sanitarie; di inserire negli statuti comunali l’articolo 9 della Costituzione italiana in vigore dal 22/02/2022 (già inserito nello statuto della Regione Umbria) che tuteli l’ambiente, l’ecosistema e la biodiversità, anche nell’interesse delle future generazioni, avendolo come primo riferimento per tutte le decisioni di propria competenza”.

Fonte: Ternitoday