Lunedì 7 marzo 2022, in modalità online, la sezione Clean and Urban Policy della Commissione europea (ENV.C3) ha incontrato l’Associazione medici per l’ambiente – ISDE in merito all’inquinamento prodotto dal trasporto aereo.
All’incontro hanno preso parte per ISDE, il presidente dottor Roberto Romizi, il professor Gianni Tamino, l’ingegnere Giuseppina Ranalli e la dottoressa Antonella Litta. Per la Commissione europea il dottor Vicente Franco e l’ing. Marco Paviotti.
Il dr. Romizi ha fatto presente che da oltre 15 anni all’interno dell’Associazione esiste un gruppo di studio specifico sul tema: “Il trasporto aereo come fattore di inquinamento ambientale e rischio per la salute” e che il 29 ottobre 2016 ISDE-Italia ha promosso a Firenze la I Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo.
Il convegno ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale quanto dimostrato ormai da decenni di ricerca scientifica, ovvero che il trasporto aereo contribuisce in modo rilevante ai cambiamenti climatici e che le strutture aeroportuali, con le connesse attività, sono fonti consistenti di inquinamento ambientale e rappresentano un rischio concreto per le popolazioni residenti in prossimità degli aeroporti e per gli stessi lavoratori di questo settore.
Il professor Gianni Tamino dell’Università di Padova, ha messo in evidenza il notevole impatto del trasporto aereo sul clima, gli ecosistemi e quindi sulla riduzione della biodiversità e come vadano perseguite, perché già realizzabili, nel mondo e in Europa, forma alternative di mobilità a più basso impatto ambientale e a maggiore sostenibilità.
Il professor Tamino ha evidenziato poi anche la necessità di una tassazione importante sul cherosene ed ha auspicato la riduzione dei voli effettuati dalle compagnie lowcost che collegano città, italiane ed europee, che potrebbero essere collegate anche migliorando le attuali reti ferroviarie.
L’ingegnere Giuseppina Ranalli, ha mostrato quanto siano rilevanti le emissioni di cherosene e benzina avio contenente Piombo, sia in termini di quantitativi che di composizione – -particolato, metalli pesanti, idrocarburi e gas nocivi- e quindi il loro contributo ai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico più in generale.
L’ing. Ranalli si è soffermata sul cosiddetto “effetto cumulo” ovvero sul fatto che gran parte delle emissioni degli aerei sono rilasciate nell’alta troposfera, al di sopra delle nuvole e che questo implica che le emissioni solide, cioè il particolato, e quelle liquide, idrocarburi incombusti e vapore acqueo, non sono dilavate dagli agenti atmosferici come la pioggia e la neve, con un progressivo accumulo nel tempo e conseguenti effetti climalteranti.
La dottoressa Antonella Litta ha fatto presente come ormai decenni di ricerche nazionali ed internazionali evidenziano gli effetti sulla salute derivanti dall’inquinamento dell’aria e dall’inquinamento acustico generati dal settore aeronautico.
Gli effetti sulla salute, in particolare per residenti in prossimità delle strutture aeroportuali si manifestano in malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, dismetaboliche e disturbi della sfera neuro-comportamentale. Nei bambini sono riportati disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, riduzione del quoziente intellettivo-QI e, come negli adulti, una netta riduzione della qualità della vita per compromissione del riposo notturno a causa delle operazioni aeroportuali svolte anche durante la notte.
Nel corso dell’incontro, caratterizzato da un proficuo ed interessante scambio di pareri e giudizi, si è accennato anche all’attualissimo tema dell’inquinamento prodotto dai viaggi per turismo spaziale e alla cosiddetta “colonizzazione dello spazio” da parte delle superpotenze che di fatto sta privatizzando, con conseguenze imprevedibili, un bene comune che appartiene all’intera umanità.
Considerando poi come negli ultimi decenni, il traffico aereo abbia fatto registrare una fase di crescita pressoché costante- fatta eccezione per i periodi di lockdown dovuti alla pandemia da SarsCov2-Covid19, soprattutto per quanto riguarda il settore del trasporto merci e quello dei voli lowcost, è stata avanzata la richiesta affinché le nuove Direttive europee, in materia di salute, riduzione dell’inquinamento dell’aria e dell’inquinamento acustico, prevedano e richiamino tutti gli Stati membri ad azioni ed interventi per la riduzione e la razionalizzazione del trasporto aereo.
Nei prossimi giorni ISDE – Italia invierà alla Commissione europea la documentazione di riferimento sul tema oggetto di questo incontro.