L’Associazione di medici richiama l’attenzione sull’impatto climatico e sanitario delle emissioni del settore aeronautico
L’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia ODV, attraverso il suo presidente dott. Roberto Romizi e la responsabile per l‘inquinamento prodotto dal trasporto aereo dott.ssa Antonella Litta, ha inviato una lettera ai rappresentanti dei governi partecipanti alla prossima conferenza sui cambiamenti climatici (COP29,) in svolgimento dall’11 al 22 novembre a Baku, in Azerbaigian.
La lettera intende richiamare ancora una volta l’attenzione sull’urgente necessità di ridurre e razionalizzare le emissioni nocive e climalteranti provenienti dal settore aereonautico.
ISDE nella missiva ha sottolineato che il traffico aereo contribuisce significativamente all’inquinamento atmosferico, ai cambiamenti climatici e rappresenta una concreta minaccia per la salute umana. “È imperativo agire immediatamente per contrastare queste emissioni, che mettono a rischio non solo l’ambiente ma la salute delle persone in tutto il mondo”, così si legge nella lettera.
ISDE, attiva da oltre vent’anni nello studio degli impatti negativi del trasporto aereo, ha evidenziato come le emissioni di CO2 e altre sostanze inquinanti continuino a crescere, con un aumento del 34% tra il 2005 e il 2019 nelle emissioni dai voli europei, come riportato nel “Report European Aviation Environmental 2022”.
Secondo poi l’ultimo report della I.A.T.A. (International Air Transport Association) il traffico aereo totale a dicembre 2023 è aumentato del 25,3% rispetto a dicembre 2022 ed ha raggiunto il 97,5% del livello registrato a dicembre 2019.
Tali dati dimostrano l’assenza di adozione di misure concrete e vincolanti nei summit climatici precedenti.
L’Associazione ISDE Italia invita dunque i governi a includere nelle politiche climatiche la riduzione del traffico aereo e a mettere in campo provvedimenti efficaci e vincolanti per proteggere l’ambiente e la salute pubblica.
“La COP29 deve essere un punto di svolta, non possiamo più permetterci colpevoli ritardi”, ha concluso il Presidente Romizi.