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Dai Medici per l’Ambiente un appello ai due Ministri affinché ci si attivi subito per affrontare i cambiamenti climatici

L’associazione ISDE Italia (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) ha recentemente pubblicato un position paper su “Cambiamenti climatici, salute, agricoltura e alimentazione” nel quale vengono discusse le conoscenze attuali sui cambiamenti climatici, le conseguenze socio-economiche, ambientali e sanitarie che le variazioni in corso comportano e come le attività umane possano influire, positivamente o negativamente, sugli scenari attesi. È, infatti, ormai ampiamente noto alla comunità scientifica internazionale che i cambiamenti climatici hanno numerose e ampie conseguenze sulla salute umana e che stiamo registrando un incremento continuo dei rischi e dei danni sanitari.

Le misure per rallentare questi fenomeni esistono e potrebbero essere adottate con benefici immediati a livello locale/nazionale,  quali quelli sull’ inquinamento, sulla qualità della vita e la salute e anche sulla riduzione dei costi diretti e indiretti generati dalle modificazioni climatiche, l’azione locale/nazionale potrebbe altresì essere d’esempio per altri Paesi innescando un processo virtuoso di miglioramento generale per imitazione.

 

Non stiamo lottando abbastanza per fermare i cambiamenti climatici– dichiarano gli esponenti di ISDE– l’ultimo report dell’Intergovernative Panel of Climate Change- ONU- ha ribadito, infatti, la necessità di contenere il riscaldamento globale entro 1.5°C rispetto ai valori pre-industriali e che restano solo pochi decenni per raggiungere questo obiettivo, chiedendo l’applicazione di misure rapide, inedite e di ampia portata.”

“L’Italia è tra i Paesi europei che sta già subendo e subirà maggiormente gli  effetti drammatici dei cambiamenti climatici – continuano gli esponenti di ISDE- abbiamo già il record in Ue per la mortalità dovuta all’inquinamento atmosferico, 80-90 mila decessi l’anno, e la nostra posizione geografica agevolai processi di desertificazione e la diffusione di vettori o agenti di malattie infettive tipiche delle regioni Sub Sahariane. Non c’è più tempo, occorre agire e farlo subito per fermare l’innalzamento delle temperature.”

L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente chiede un incontro urgente ai Ministri dell’ Ambiente e della Salute  per avere la possibilità di spiegare come una reale e rigorosa  applicazione del principio “la salute in tutte le politiche”  possa rappresentare uno strumento idoneo a migliorare l’ambiente e mitigare i cambiamenti climatici, condividendo azioni concrete da portare avanti insieme a tutti i cittadini.