L’incontro è stato pensato qualche mese fa, ma ora, durante la COP 27, risulta particolarmente attuale e si rivolge soprattutto a quelli che “non vogliono girare la testa dall’altra parte”
Un anno record di emergenze, dalla siccità alle inondazioni, dal rialzo delle temperature agli incendi boschivi e allo scioglimento dei ghiacci, sottolineano l’urgenza di intervenire sulle cause e la necessità di mitigarne gli effetti, che colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo, accentuandone povertà e dipendenza.
Per questo, ISDE –Medici per l’Ambiente Modena e MOXA – Modena per gli Altri, organizzano per sabato prossimo, 19 novembre, a Modena presso la sala Ulivi dalle ore 8,30 un momento di approfondimento e di dibattito su “Cambiamenti Climatici e Disuguaglianze “
L’ incontro vuole sollecitare i cittadini, le associazioni ambientaliste e di cooperazione internazionale e le Istituzioni a lavorare insieme, per promuovere politiche locali e nazionali che riducano le cause di inquinamento in tutti i settori, a partire da quello agroalimentare. Al contempo si vogliono proporre interventi nei paesi poveri che, garantendo diritto al cibo ed equità sociale e sanitaria, sottolineino l’urgenza di modelli di sviluppo ecosostenibile, capaci di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, in una visione planetaria di benessere.
Non a caso alla COP 27 in corso in Egitto, i paesi poveri chiedono che i grandi inquinatori rispettino gli impegni presi nel recente passato per ridurre fortemente le emissioni di gas serra nel mondo sviluppato e attuino programmi di transizione energetica e di trasformazione agro ecologica.
Interverranno esperti, ma anche e soprattutto testimoni delle difficoltà che questi paesi stanno affrontando e che sono il frutto di uno sfruttamento operato da secoli da quei paesi che pretendono di chiamarsi “sviluppati”. Paesi che ora cercano di dimenticare le proprie responsabilità, e che di fronte alle inevitabili conseguenze come le migrazioni, chiudono le proprie frontiere e rimandano la soluzione proponendo interventi tanto ambiziosi quanto improbabili nei paesi di origine di chi cerca semplicemente una via per “sopravvivere”.