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Dichiarazione di Celestino Panizza, Presidente ISDE Lombardia

“Lucia Lo Palo, appena nominata presidente di Arpa Lombardia (Agenzia regionale per la protezione ambientale) dalla Giunta lombarda ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che il cambiamento climatico “non è frutto dell’opera dell’uomo”. 

La sua opinione è frutto di un ferreo sillogismo quando dice che: “Il cambiamento climatico è in corso, ma da varie ere geologiche. Lo attraversiamo da molto tempo, da sempre, da quando la Terra esiste” e quindi l’azione umana ne sarebbe assolta ma aggiunge che, invece, le Istituzioni ne” hanno grande consapevolezza” (sic!).

Al di là della semplificazione implicita in una dichiarazione giornalistica, stupisce la superficiale assenza di argomentazione su un problema di tale rilevanza da parte della Presidente della massima agenzia tecnica della Regione Lombardia dedicata alla protezione dell’ambiente e quindi alla salute dei lombardi.

La regione Lombardia è fra le regioni italiane maggiormente interessate dalle conseguenze dei cambiamenti climatici che già hanno dimostrato i loro effetti su siccità, ondate di calore.

Viene da chiedersi se la Presidente di ARPA consideri pure illazioni gli stessi elaborati da PoliS-Lombardia – Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia dove si legge:

“Gli effetti del cambiamento climatico si possono già osservare nell’aumento della temperatura dell’aria e delle acque marine e oceaniche, nei livelli delle precipitazioni, nel livello del mare con effetti a lungo termine sulle condizioni di vita nei diversi Paesi del mondo. L’impatto negativo del cambiamento climatico si ripercuote sui sistemi economici, ambientali e sociali e può rendere meno amichevoli alcune aree del pianeta a causa della carenza di cibo e acqua. La lotta per contrastare questo fenomeno, che colpisce il pianeta e supera i confini nazionali, richiede quindi coordinamento e cooperazione a livello internazionale.”

Oppure il report del Sistema nazionale delle agenzie di protezione ambientale (SNPA 36/2023) da titolo “Il clima in Italia nel 2022” che fra l’altro riporta che “In Lombardia molte località hanno registrato durante l’estate il più alto numero di notti tropicali: nella stazione di Milano Brera ne sono state registrate ben 101 superando il precedente  record dell’estate 2012, con 86 notti tropicali.” che poi sono correlate ad aumento di mortalità dei cittadini più fragili. 

La Presidente Lo Palo  si iscrive, quindi, alla  lobby irresponsabile e  pericolosa che arruola anche fantomatici scienziati, sconfessati poi dalla stragrande maggioranza del mondo scientifico internazionale. 

Lo studio della relazione tra emissioni climalteranti, variazioni climatiche e salute è  affrontato con sguardo largo (insieme delle cause) e lungo (insieme degli effetti a medio-lungo termine) da autorevoli gli organismi deputati a studiare il fenomeno del cambiamento climatico e dei suoi effetti, come l’IPPC, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), l’OMS e le diverse commissioni Lancet, che mai hanno utilizzato un approccio riduzionista, producendo da anni analisi complesse che prendono in considerazioni tutte le emissioni climalteranti, la crisi dei fattori di mitigazione (ad es. taglio delle foreste, scioglimento dei ghiacciai, copertura del suolo etc.), i ritardi nel garantire un incremento delle possibilità di resilienza della popolazione a livello locale e internazionale e le conseguenze socio-economiche e sanitarie di tali ritardi

ISDE Italia ritiene che il negazionismo climatico possa essere pericolosamente fomentato o utilizzato da chi cerca di ostacolare e ritardare l’abbandono dei combustibili fossili, da chi non vuole che cessi lo sconsiderato consumo di suolo o l’abbattimento delle foreste, da chi non vuole che si programmi un superamento degli allevamenti e dell’agricoltura intensivi né che si metta in discussione qualsiasi altra attività che causa emissioni di gas a effetto serra nell’ambiente.