Al fine di promuovere una maggiore sensibilizzazione istituzionale e professionale alle problematiche sanitarie associabili all’inquinamento ambientale, ISDE Chieti, in collaborazione con ISDE Italia, ha condotto una prima valutazione dello stato di salute delle popolazioni abruzzesi utilizzando i dati ospedalieri forniti dal Dipartimento Salute della Regione Abruzzo. In particolare, nell’ambito di un programma di workshop e seminari tenuti nel 2016-2018 presso l’Ordine dei Medici Provinciale di Chieti, è stato disegnato uno studio preliminare basato su indicatori e metodi dello Studio “SENTIERI” (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), con l’obiettivo finale di effettuare studi specifici e di sorveglianza epidemiologica ambientale nei siti contaminati a livello regionale, considerando anche altri fattori di rischio legati allo stile di vita, all’esposizione occupazionale e allo stato economico-sociale.
Nella 2a fase del suddetto programma di ‘advocacy’ – orientato a promuovere una riorganizzazione territoriale della funzione epidemiologica regionale favorendo studi di approfondimento sui siti contaminati di interesse nazionale e regionale (SIN/SIR) attraverso workshop e comunicati mirati – ISDE Chieti ha aderito al programma di formazione del Progetto RIMSA (Rete Italiana dei Medici Sentinella per l’Ambiente) individuando il Referente istituzionale per l’OMCeO, al fine di sviluppare un modello di sorveglianza epidemiologica ambientale in collaborazione con i Medici di Medicina Generale (MMG) e i Pediatri di Libera Scelta (PLS).
Su tale base iniziale di coinvolgimento professionale, l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha ovviamente modificato le priorità per la riorganizzazione dei sistemi di sorveglianza regionale-locale in funzione del contrasto all’epidemia, dall’individuazione tempestiva dei casi con tracciamento dei contatti alla gestione territoriale di pazienti e carichi assistenziali, nell’ambito delle misure adottate per fronteggiare l’epidemia e gestire complessivamente la fase 2. In questo contesto sanitario rapidamente mutato anche per gli aspetti inerenti la percezione dei rischi nelle comunità, il Gruppo di Studio del Progetto RIMSA ha avviato l’elaborazione di proposte di ricerca su inquinamento e Covid-19 a partire dalle esperienze prodotte dai Medici sentinella nei diversi territori nazionali.
In tal senso, al di là degli studi scientifici sull’associazione tra fattori di rischio ambientali e Covid-19, gli strumenti di rilevazione rapida dei Medici sentinella per l’ambiente potrebbero permettere approfondimenti dello stato di salute nei SIN/SIR anche relativamente ai carichi assistenziali di malattie infettive vs patologie correlate all’ambiente, ad integrazione degli indicatori “SENTIERI” prodotti con una certa latenza, come ad esempio nel caso del SIN di Bussi sul Tirino (Chieti + 10 comuni del pescarese: 85.610 residenti), dove i ricoverati per malattie infettive nel 2006-2013 mostrano eccessi del 4%-8% rispetto allo standard regionale (v. 5° Rapporto “SENTIERI” – 2019). Al riguardo va infatti sottolineato che i dati di “SENTIERI” sulle malattie infettive, pur non essendo stati utilizzati per valutare gli effetti sulla salute di esposizioni identificate nelle aree studiate, forniscono importanti informazioni sulle condizioni di salute delle popolazioni residenti nei SIN, utilizzabili per organizzare i servizi e pianificare le misure di prevenzione in popolazioni ad alto rischio, oltre che fornire una base per ottimizzare i controlli quali-quantitativi delle notifiche.
D’altra parte, il potenziale informativo dei suddetti dati di patologia infettiva relativi a quasi 6 milioni di residenti in 45 SIN, eterogenei per dimensioni, tipologie di inquinanti e fattori socio-economici, sembra essere stato poco utilizzato per scopi esplorativi di livello interregionale, oltre che per obiettivi pragmatici da integrare nel Progetto RIMSA a livello locale (complessivamente, sono oltre 30 i SIN che fanno registrare eccessi dal 4-8% al 70-100% rispetto allo standard regionale in almeno uno dei seguenti indicatori stratificati per genere: rapporti standardizzati di pazienti ricoverati per malattie infettive; rapporti standardizzati di ricoverati per infezioni acute delle vie respiratorie, polmoniti e influenza; rapporti standardizzati di mortalità per le suddette cause e per malattie polmonari acute).
In tale contesto metodologico e sanitario ordinario-di emergenza, la sorveglianza epidemiologica integrata nei siti inquinati d’Abruzzo potrebbe essere avviata/sperimentata nei territori delle Province di Chieti e Pescara – dal SIN di Bussi sul Tirino ai SIR di Chieti Scalo e Saline-Alento – per essere quindi estesa ad altri territori regionali (nella Delibera di G.R. n. 1033 del 28.12.2018 sono stati censiti 864 siti, dei quali 159 inquinati e 705 potenzialmente contaminati), nell’ambito di un progetto complessivo di advocacy (istituzioni locali e MMG/PLS) e ricerca sanitaria interregionale.
Felice Vitullo (ISDE Chieti), Francesco Romizi (ISDE Italia), Fabrizio Bianchi (CNR Pisa), Roberto Romizi (ISDE Italia)
Bibliografia
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