Ferdinando Laghi, Presidente di ISDE Internazionale, ha scritto una lettera a tutti i medici per dimostrare la vicinanza di ISDE in questo difficile momento.
Pubblichiamo integralmente la lettera qua sotto; puoi scaricare la versione in inglese cliccando QUA.
Cari Colleghi,
anche l’International Society of Doctors for the Environment, la nostra Associazione, contribuisce a combattere la pandemia da coronavirus Sars-Cov-2 che sta devastando, non soltanto dal punto di vista sanitario, praticamente tutte le nazioni del mondo. Ed a pagare il prezzo maggiore di questa crisi mondiale sono, ancora una volta, le nazioni più povere e le fasce più deboli delle popolazioni.
A quanti, direttamente o indirettamente, cercano di dare aiuto e conforto alle popolazioni colpite dalla malattia, giunga un saluto affettuoso ed un grande incoraggiamento. Il momento è molto difficile, ma, con il contributo di tutti – ISDE tra questi-, anche questa grande emergenza sarà superata.
In Italia, come voi sapete. La situazione è molto grave, anche se vi sono iniziali segni di miglioramento. In ogni caso il distanziamento sociale e il confinamento a casa rimane la misura di prevenzione più importante. Le terapie farmacologiche non sono ancora codificate ed il vaccino rappresenta, ad oggi, solo una speranza. Come è la situazione nei vostri Paesi?
A nessuno sfugge la gravità della situazione, forse a noi di ISDE, più che ad altri, sono chiari i motivi che hanno contribuito a determinarla: ancora una volta cause ambientali come fattori determinanti. Continua l’incredibile illusione di poter conservare la salute in un mondo malato. Malato per colpa nostra.
L’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici sono tra le cause più importanti della malattia della Terra, ma non possiamo dimenticare tante altre emergenze: il progressivo inurbamento delle popolazioni, con la creazioni di città sempre più grandi e sempre meno vivibili; la violazione di veri e propri santuari naturali – nei quali animali e virus avevano trovato un equilibrio stabile ma delicato- attraverso deforestazioni selvagge; allevamenti intensivi, senza alcun rispetto per gli animali costretti in condizioni spesso drammatiche; coltivazioni intensive con uso indiscriminato di pesticidi. Tutte condizioni che certamente hanno favorito lo spillover dell’attuale pandemia.
Credo, però, che proprio in questo momento dobbiamo avere la forza di guardare avanti, di pensare positivamente e di sperare, lavorare e combattere perché questa crisi planetaria possa finalmente insegnare a tutti che la salute dell’umanità è legata a quella della nostra casa comune –il pianeta Terra- e che la povertà, le diseguaglianze, le guerre, lo sfruttamento dissennato delle risorse naturali sono i primi nemici contro cui è davvero necessario combattere.
In ogni caso, spero chi di questi e di altri argomenti potremo parlare, ritrovandoci, se la situazione lo permetterà, in occasione del Congresso per il 30° Anniversario di ISDE, il prossimo novembre.
Un caro saluto a Tutti.