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Il comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) dell’ECHA ha adottato il suo parere finale a favore di un divieto graduale delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nelle schiume antincendio. La restrizione potrebbe ridurre le emissioni di PFAS nell’ambiente di circa 13.200 tonnellate in 30 anni.

Il SEAC ritiene che la restrizione proposta all’immissione sul mercato, all’uso e alla formulazione dei PFAS nelle schiume antincendio sia la misura più appropriata a livello dell’UE per affrontare i rischi individuati. Ciò tiene conto delle alternative disponibili e dell’equilibrio tra i benefici e i costi della restrizione per la società. Queste conclusioni fanno seguito a un parere sui rischi adottato dal comitato per la valutazione dei rischi dell’ECHA (RAC) nel marzo 2023.

Il SEAC suggerisce tuttavia che una revisione delle alternative disponibili prive di fluoro per i siti che producono, trattano o immagazzinano sostanze pericolose (disciplinate dalla direttiva Seveso) e quelli limitrofi sia effettuata prima della fine del periodo di transizione decennale. Analogamente, sarebbe necessario un riesame per gli usi negli impianti offshore nel settore del petrolio e del gas, dove il SEAC raccomanda di prolungare il periodo di transizione da cinque a dieci anni.

La commissione ritiene che le revisioni siano importanti per mantenere la sicurezza laddove gli incendi possono avere un impatto elevato sull’ambiente e sulla salute umana.

Ci sono alcuni usi in cui la commissione ha ritenuto che se non ci sono alternative che funzionano abbastanza bene entro la fine dei periodi di transizione, le conseguenze della riduzione della sicurezza antincendio potrebbero essere disastrose.

Il SEAC raccomanda inoltre di prolungare da tre a cinque anni i periodi di transizione per gli impieghi nella navigazione civile e di commercializzare alcuni tipi di estintori portatili da sei a 18 mesi. Ciò per garantire che siano disponibili alternative tecnicamente idonee prive di fluoro alla fine dei periodi di transizione.

In seguito all’adozione del parere del SEAC, l’ECHA prepara il parere congiunto di entrambi i comitati per la pubblicazione e lo trasmette alla Commissione europea, unitamente alla proposta di restrizione.

La Commissione deciderà quindi se sia necessaria una restrizione. In caso affermativo, presenterà una proposta di modifica dell’elenco delle restrizioni (allegato XVII del regolamento REACH). La proposta sarà votata dagli Stati membri dell’UE in seno alla commissione REACH e esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio prima di diventare norma cogente.