In qualità del nostro ruolo di ISDE Italia (Associazione Medici per l’Ambiente) rileviamo da anni che la Sardegna per ragioni di sostenibilità economica e ambientale è andata incontro alla crisi delle industrie energivore petrolchimiche e metallurgiche. Nel contempo la regione ha visto il settore dell’energia e dei rifiuti diventare i cardini di un “nuovo modello di sviluppo” eterodiretto che ci vuole contemporaneamente piattaforma energetica e discarica del Mediterraneo, nonchè inizio e termine di un modello di sviluppo in crisi legato ai combustibili fossili. Nella nostro territorio lo spreco di risorse non è più compatibile con i ritmi che la natura ha nel ricreare risorse. In sostanza, si può commentare che la Sardegna è una regione dove un’ economia di mercato globale non ha più margini di crescita e in tale contesto basato sempre di più sui cardini della iperproduzione energetica e dello smaltimento dei rifiuti ,tra cui i rifiuti speciali pericolosi e tossico-nocivi. Come Medici per l’Ambiente non possiamo esimerci dall’ esprimere la nostra preoccupazione e contrarietà e produrre le opportune osservazioni correlate a tali tematiche.