ISDE Italia ha inviato una lettera aperta ai Sindaci italiani in relazione all’innalzamento dei limiti di esposizione della popolazione a campi elettromagnetici ad alta frequenza (CEMRF) da 6 V/m a 15 V/m.
“Come potrà approfondire leggendo l’allegato (All.1), che contiene una revisione dei principali studi epidemiologici e sperimentali disponibili, le radiazioni a radiofrequenza (RF) non sono innocue e, in ogni caso, così come per l’introduzione di nuove sostanze chimiche, l’onere della prova di innocuità spetterebbe al proponente e non a noi medici, epidemiologi e ricercatori.
L’esperienza storica dei rischi ambientali ha visto costantemente, purtroppo, una regolamentazione tardiva rispetto alle evidenze di danno. Infatti, per forza di cose, inizialmente le prove sono incerte e poi si vanno via via consolidando quando i danni sono del tutto evidenti.
Avremmo per questo dovuto imparare ad applicare il Principio di precauzione, con azioni cautelative in presenza di dubbi e incertezze sull’innocuità di una tecnologia e di conseguenza non esporre i cittadini a rischi in attesa di acquisire ulteriori dati. È difficile, nella storia dell’epidemiologia ambientale, trovare casi in cui non si sia verificato questo ritardo tra il momento delle evidenze scientifiche di un pericolo e la conseguente normativa cautelativa.“