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Il comunicato dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente a quattro giorni dal rogo che continua a tenere occupati i vigili del fuoco a Mazzarrà Sant’Andrea.

Resta viva la preoccupazione per l’incendio dell’ex discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Mentre i vigili del fuoco continuano ad operare con due squadre a terra insieme a canadair ed elicottero, il sindaco Pietrafitta ha disposto il divieto di consumare cibi prodotti nelle vicinanze. Intanto sull’argomento scendono in campo anche i sanitari: l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente chiede lo stato d’emergenza in una lettera che il vicepresidente regionale Giuseppe Falliti ha inviato alla Regione. L’associazione sottolineano gravi problematiche tra cui la carenza di Piani di Emergenza per tutti i Comuni della fascia tirrenica, la presenza di nubi tossiche nere, dense che rendono l’aria irrespirabile e non sono confinate né confinabili, il blocco della filiera alimentare a causa della ricaduta di sostanze cancerogene e diossine, pericoli sanitari incombenti in una zona fortemente penalizzata per carenze dell’assistenza ospedaliera, una situazione di inquinamenti atmosferici, del suolo e delle acque che mettono a repentaglio Residenti e turisti.

Da qui la richiesta di far luce sui piani di emergenza dei comuni della zona. Non è pensabile che le attuali indicazioni ai Cittadini possano limitarsi a consigli del tipo chiudete le finestre, quando le temperature superano i 30 gradi. Perchè per l’emergenza incendio non sono stati previsti impianti adeguati ed autosufficienti? Purtroppo la stessa condizione climatica contribuirà a mantenere gli elementi inquinanti in circolazione per settimane e settimane ed occorre che l’Arpa Sicilia si prodighi per accertare che il territorio venga messo in sicurezza E’ obbligatorio che venga controllata la filiera alimentare dalla produzione alla distribuzione, dalla vendita al consumo per accertarsi che nelle nostre tavole non arrivino cibi intrisi di sostanze cancerogene e tossiche”.

Poi l’appello a migliorare la rete d’assistenza. “Gli ospedali della zona vanno immediatamente potenziati sia per i controlli di eventuali cittadini intossicati sia per un eventuale aggravarsi della situazione a causa dei gas e dei prodotti della decomposizione dei rifiuti. La situazione di pericolo è gravissima e tutto non può essere lasciato oltre che all’impegno delle Forze dell’Ordine per domare l’incendio, al destino ed al miracolo, trascurando il diritto dei cittadini ad essere adeguatamente informati. Perchè il nostro territorio deve sempre essere a rischio di trasformarsi in trappola mortale? La principale preoccupazione è rivolta a bambini, anziani e soggetti fragili che subiranno di fatto i danni più importanti sulla salute. Indipendentemente dal danno di immagine, i turisti opportunamente e precauzionalmente dovrebbero essere dissuasi dal frequentare questa zona della Sicilia”.

Fonte: messinatoday