“Prima di tutto la pace, senza se e senza ma! Ma per raggiungerla occorrono atti concreti e non più rinviabili: per questo chiediamo alle massime Istituzioni del nostro Paese che l’Italia partecipi attivamente alla definizione del trattato ONU, che istituisca in Medio Oriente un’area libera da armi nucleari e altre armi di distruzione di massa”, è questa la richiesta che 25 Associazioni, ma il numero è in crescita, hanno inviato in una petizione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Senato Ignazio La Russa, al Presidente della Camera Lorenzo Fontana, alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, ai gruppi parlamentari di Camera e Senato.
“Si avvicinano le date, 18-22 novembre, della quinta sessione ONU della Conferenza per la realizzazione in Medio Oriente di una zona libera da armi nucleari e altre armi di distruzione di massa, chimiche, biologiche”, sottolinea Giorgio Ferrari, fisico nucleare, che dal disastro di Chernobyl 1986, è una delle voci più autorevoli per la denuclearizzazione globale. “Si tratta della ripresa di una iniziativa ONU del 1974, risoluzione 3263 approvata da 128 Paesi, inclusi i membri del Consiglio di Sicurezza, ma che non ha mai prodotto risultati: è stata riattivata nel 2018 ed estesa alle altre armi di distruzioni di massa. L’Italia nel 2018 assieme agli altri Paesi europei si è astenuta in merito a questo impegno dell’ONU e l’attenzione su una iniziativa così importante ci sembra inadeguata anche da parte della società civile. Con questa iniziativa vogliamo riportare la giusta attenzione su questo obiettivo dell’ONU e sostenerlo con ogni mezzo. Solo agendo per iniziative di pace si può ottenere la pace”.
“E’ impressionante il rosario di risoluzioni dell’ONU relative al tema della denuclearizzazione e per l’eliminazione di armi di distruzioni di massa nel Medio Oriente rimaste inascoltate. La loro mancata applicazione ha reso impossibile prevenire ed evitare i numerosi conflitti in quell’area, incluso quello in corso, con la catastrofe umanitaria e sanitaria che si abbatte sulla popolazione civile”, ha sottolineato Marco Caldiroli Presidente di Medicina Democratica, tra le associazioni promotrici. La petizione è rivolta alle nostre Istituzioni affinché una forte voce italiana per questa iniziativa concreta di pace si faccia sentire in quella occasione come in ogni altra utile, fino a raggiungere un accordo vincolante per tutti gli Stati dell’area medio orientale”.
Di seguito l’elenco delle realtà promotrici e che hanno promosso la campagna con l’invito ad ulteriori associazioni e anche ai singoli di aderire, attivare e partecipare a iniziative di sostegno fino ad arrivare alla sottoscrizione dell’accordo:
- Associazione Abbasso la Guerra OdV
- Associazione Amicizia Italo- Palestinese
- Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia
- A.N.P.I. Sezione Bagno a Ripoli – Firenze
- Associazione PeaceLink
- Centro di Ricerca ed Elaborazione per la Democrazia – CRED
- Centro per la Riforma dello Stato – Sezione Toscana
- Centro Studi Politico Sociale – Archivio Storico Il Sessantotto
- CittàVisibili APS
- Comunità delle Piagge
- COSPE Onlus
- Costituente Terra
- FLC CGIL Università degli Studi di Firenze
- Fondazione don Tonino Bello
- International Union of Scientists against Militarism and the Destructive Use of Science and Technology – IUS
- Istituto Ernesto de Martino
- Laboratorio politico perUnaltracittà
- Lavoro & Salute
- Medicina Democratica ETS
- Mosaico di Pace
- Pax Christi – Punto pace Cogoleto – Helder Camara
- Pressenza – Agenzia di Stampa Internazionale
- Sinistra Progetto Comune
- Sovranità Popolare
- Statunitensi contro la Guerra – Firenze
- Un Ponte Per