Alla base dell’impianto urbanistico della Napoli greca che ancora costituisce il nostro centro storico (Teresa Tauro : Napoli greca.. alla scoperta della città antica. Intramoenia Ed. 2023) c’è un modello di ispirazione filosofica Jonico-pitagorica (Talete e Pitagora) paradigma di una “città ideale” per tutti i secoli successivi.
Nea polis, la città Nuova, viene ad essere tracciata e costruita secondo precisi e perfetti modelli geometrici al primo scopo di assicurare ai suoi cittadini tramite l’architettura e l’urbanistica la migliore vivibilità e quindi salute in perfetta armonia con la Natura di quello che è e resta uno dei luoghi più belli del mondo.
In tutti i circa 25 secoli successivi Napoli è rimasta sostanzialmente immutata nel suo centro storico e siamo stati tutti “lazzari felici” di vivere in questo esempio di armonia urbanistica. Tutti i popoli che ci hanno invaso non hanno neanche pensato di cambiare questo impianto e Napoli si è sviluppata nei secoli come una “sfoglia di cipolla” partendo dalle mura greche al centro e allargandosi , in armonia, estendendosi dal centro alla periferia in maniera ordinata, sino al novecento.
Sino a “mani sulla città” degli anni sessanta del novecento. Già San Giuseppe Moscati, Medico Santo, ebbe a scrivere lamentandosi del tradimento fatto alla collina del Vomero , luogo di salubrità e di pace con uno dei primi “sacchi” edilizi che hanno reso oggi il Vomero una collina anche sostanzialmente isolata dal resto della città, strangolata nel traffico pazzesco delle sue tortuose strade di accesso, ma quello che ha distrutto Napoli e da allora tolto progressivamente ed inesorabilmente numerosi anni di aspettativa di vita media ai suoi abitanti è stato il periodo della seconda metà degli anni novante del 1900 dove un sacco peggiore di quello dei lanzichenecchi ha letteralmente distrutto non solo l’immediata periferia del centro storico ma soprattutto ha reso un degrado immenso ed infinito tutto l’hinterland della Città metropolitana dove sopravvivono , e soprattutto muoiono, almeno due milioni di cittadini, i più poveri, costretti a muoversi senza mezzi pubblici in un traffico folle, inestricabile ed assassino.
La perdita secca di oltre tre anni di vita a Napoli parte cosi dagli anni settanta, laddove a Firenze un Sindaco Santo come Giorgio la Pira decise e fece rispettare un piano regolatore a tutela della città d’arte, mentre da noi partì quel sacco urbanistico e gravemente insalubre di consumo di suolo generatore di munnezza infinita e “a nero” che ci uccide ancora oggi.
“Napule è na carta sporca e nisciune se ne ‘mporta” non uccide nessuno! “Napule è na lastra ‘e amianto e nisciuno fa l’impianto” invece si ! Non ce l’hanno fatto capire!
Napoli metropolitana, da Napoli est a Bagnoli, da Caivano ad Acerra, si è sviluppata non già in armonia con la Natura la fertilità e la bellezza dei luoghi ma in ossequio alle esigenze del sacco edilizio e dello evasione fiscale: Terra dei Fuochi.
Oggi non meno di 2/3 milioni di cittadini napoletani vivono in assenza di un trasporto pubblico degno di tal nome, ma soprattutto si ammalano e muoiono massacrati dal traffico, dalle industrie locali fuori controllo e da non meno di 2746 siti di discarica industriale mai bonificate.
E per non farcelo capire parlano sempre e in modo volutamente menzognero di “cattivi stili di vita individuali” e non di cattiva gestione politica e urbanistica di una delle più belle città del mondo.
E cosi , dulcis in fundo, si accende in maniera surrettizia anche oggi , alla presenza dell’ennesimo massacro di cittadini da incidenti stradali, un dibattito surreale su Napoli a 30 o a 50 kmh.
Che significa questo in una città ancora costituita nel suo centro storico neanche dai decumani romani ma da tre platelai (strade larghe) e 21 stenopoi ( strade strette) greche?
Le nuove auto in Europa stanno diventando in media 1 cm più larghe ogni due anni. Questo secondo una ricerca di Transport & Environment (T&E) che afferma che la tendenza continuerà a causa dell’aumento delle vendite di SUV.La larghezza media delle nuove auto si è espansa a 180,3 cm nella prima metà del 2023, rispetto ai 177,8 cm del 2018, secondo la ricerca T&E.
La tendenza verso veicoli più ampi sta riducendo lo spazio stradale disponibile per altri veicoli e ciclisti, mentre le auto parcheggiate stanno invadendo ulteriormente gli spazi disponibili.
Diverse città europee hanno già introdotto regole di parcheggio più restrittive per i SUV , vedi referendum su parcheggi SUV a Parigi giusto il 4 febbraio 2024.
La larghezza media delle nuove auto si è espansa a 180,3 cm nella prima metà del 2023, rispetto ai 177,8 cm del 2018, secondo la ricerca T&E.
Secondo la ricerca, tra i primi 100 modelli nel 2023, il 52% dei veicoli venduti era troppo largo per il parcheggio minimo specificato su strada (180 cm) nelle principali città, tra cui Londra, Parigi e Roma. Il parcheggio nei parcheggi è ora stretto anche per l’auto nuova media (180 cm di larghezza), mentre i grandi SUV di lusso non si adattano più. Misurando circa 200 cm di larghezza, i grandi SUV di lusso lasciano troppo poco spazio agli occupanti dell’auto per entrare e uscire dai veicoli nei tipici spazi nei parcheggi (240 cm).La crescita delle dimensioni è molto pronunciata tra i grandi SUV di lusso, decisamente troppi anche a Napoli!
Sarebbe quindi urgentissimo che i legislatori ed i Sindaci di città storiche e antichissime come quelle italiane agissero innanzitutto sul fronte delle dimensioni delle auto e poi sulla loro velocità !
Circa la metà delle nuove auto vendute sono già troppo ampie per il minimo spazio di parcheggio in strada in molti paesi, ed ancor piu quindi negli antichissimi decumani di Napoli !
Il semplice report delle dimensioni originali dei decumani di Napoli, immutate da oltre 25 secoli in relazione alle dimensioni delle auto in commercio ed in produzione oggi, rende immediatamente e matematicamente la certezza che sia ormai già da tempo superata la possibilità di passaggio e di parcheggio delle auto nuove, non solo SUV, nel centro storico di Napoli: TROPPO LARGHE!
Ci salviamo proprio perché’ a Napoli è in circolazione il parco auto più obsoleto di Italia, e quindi più stretto e meno pesante. E anche meno inquinante.
Dal momento infatti che la produzione delle cancerogene e tossiche polveri sottili e ultrasottili è aumentata e non diminuita dai filtri se non accompagnata da una riduzione della cilindrata , risulta ovvio che un SUV euro 6 di 4000 cc (250 CV), largo oltre 190 cm, pesante diverse tonnellate, inquina, uccide e sfonda le antichissime strade di Napoli moltissimo di piu’ di una antichissima e sempre simpatica Fiat 500 euro zero di 480 cc (18 CV) non oltre 500 kg di peso e di larghezza massima 138 cm!
Ne consegue un ovvio e gravissimo incremento della sinistrosità e delle morti per inquinamento e polveri sottili a Napoli ma come principale causa va identificata quindi non certo solo la velocità massima intracittadina ( 50 o 30 km?, che comunque va opportunamente ridotta) ma soprattutto la possibilità ancora non sanzionata e vietata di fare circolare liberamente in centro storico a Napoli auto che sulla base del principio fisico della “impenetrabilità dei corpi” non possono , non devono e non dovranno mai circolare e quindi, tantomeno, parcheggiare!
Newton ci ha spiegato infatti, attraverso la sua legge che chiama “Impenetrabilità dei corpi”, che lo spazio occupato da un corpo non può essere, allo stesso tempo, occupato da un altro corpo: non solo due SUV ma anche auto segmento C e D a Napoli ormai non dovrebbero più circolare , non solo parcheggiare, all’interno del centro storico cittadino!
A Napoli quindi ad horas non si deve intervenire né aumentando le tariffe dei parcheggi né discutere se diventare città a 50 o 30 kmh in centro, nè invocare la presenza di eroi “acchiappaposteggiatori abusivi”.
A Napoli si deve con urgenza, a tutela della salute dei cittadini , della prevenzione dello sfondamento delle nostre strade di 25 secoli e soprattutto della sicurezza e per la riduzione di incidenti mortali nonche’ di mortali liti da movida e/o condominiali per parcheggio in eccezionale incremento, imporre ai residenti a Napoli città, indipendentemente pure dalle possibilità di parcheggio condominiale, l’obbligo di acquisto di auto non superiori a 180-185 cm di larghezza dal momento che i nostri tre decumani sono larghi massimo 6 metri e quindi risulta già impossibile fare incrociare due auto nuove in senso opposto e garantire il passaggio di pedoni e ciclisti.
Ai residenti IN CENTRO STORICO va quindi vietato l’acquisto di auto di larghezza superiore ai 180 – max 185 cm di larghezza, mentre l’accesso alla città attraverso la Tangenziale deve essere duramente differenziato assicurando pedaggio ad euro zero soltanto alle auto elettriche ed ibride ma sempre mai superiori ai 180- 185 cm di larghezza, portando invece ad esempio il pedaggio a non meno di 5 euro/passaggio per i SUV provenienti dall’esterno della città di Napoli.
Se realmente si vuole intervenire a tutela sia della salute pubblica che della sicurezza dei cittadini, a nostro parere risulta sbagliato a Napoli focalizzare il dibattito solo sul limite di velocità (30 o 50 kmh). In parallelo alla creazione di un sistema di trasporto pubblico con funicolari, mezzi su ruota piccoli e metro, dobbiamo concentrarci sia sulla impossibilità di transito e parcheggio per auto troppo larghe e pesanti in centro storico e parallelamente su rigidi controlli (abbassando le tariffe assicurative) sullo stato di corretta circolazione di tutti i mezzi a due ruote, prima e non dopo che uccidano pedoni sfrecciando fuori controllo tra auto troppo larghe magari per sfuggire a controlli di polizia.
DIRETTIVO ISDE MEDICI AMBIENTE SEZIONE DI NAPOLI E PROVINCIA (NOLA, ACERRA, POMPEI, QUARTO, POZZUOLI)
Dr Antonio Marfella, Dr Luigi Costanzo, Dr Antonio Virgili, Dr Sergio Amitrano. Dr Vincenzo Santonicola, Dr Gennaro Esposito, Dr.ssa Antonella Cicale, Dr Pasquale Ruffolo