Immagina di poter testare nuovi farmaci senza coinvolgere animali, riducendo il rischio di effetti collaterali pericolosi. Questa visione è diventata più concreta grazie agli Organi su Chip.
Un recente studio ha dimostrato che questi dispositivi microingegnerizzati, che simulano le funzioni di organi e sistemi di organi umani, possono superare i tradizionali modelli animali nel prevedere gli effetti dei farmaci.
Un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Pharmacology and Therapeutics, mette in luce un caso emblematico. Lo sviluppo clinico del farmaco Hu5c8, un anticorpo monoclonale per il trattamento di malattie autoimmuni, è stato interrotto a causa di complicazioni trombotiche impreviste: causava la formazione di coaguli nei vasi sanguigni. Questi effetti collaterali potenzialmente letali non erano stati scoperti durante i test preclinici sugli animali, a causa dell’inadeguatezza di tali modelli nel mimare le condizioni fisiopatologiche umane.
In sostanza, gli Organi su Chip emergono come una promettente alternativa ai tradizionali modelli animali, offrendo una maggiore accuratezza nella valutazione dei farmaci e riducendo il rischio di pericolosi effetti collaterali.