Sotto attacco i Regolamenti della Commissione europea per la transizione ecologica dell’agricoltura e il ripristino della natura.
Appello di 16 Associazioni ambientaliste, dei consumatori e del biologico italiane ai tre Ministri competenti, MASAF, MASE e Sanità per sollecitare il sostegno del Governo alla proposta di Regolamento UE per la riduzione dei pesticidi presentata dalla Commissione UE
I piani dell’UE per dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi e proteggere gli ambienti più sensibili potrebbero essere messi a rischio dai Ministri europei dell’Agricoltura il prossimo fine settimana. Sabato 10 dicembre si terrà, infatti, una riunione del Consiglio Europeo dell’Agricoltura e della Pesca nel cui ordine del giorno vi è la discussione sulla proposta di un nuovo Regolamento per l’utilizzo dei fitofarmaci (SUR) presentata lo scorso 22 giugno dalla Commissione europea che contiene al suo interno obiettivi di riduzione dell’uso dei pesticidi legalmente vincolanti per gli Stati membri. Dopo quasi due decenni di tentativi falliti di ridurre l’uso di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura e dopo i recenti successi delle iniziative dei cittadini europei, con la validazione di 1,1 milioni di firme raccolte, questa sarebbe la prima proposta concreta che potrebbe far virare l’agricoltura europea verso una reale maggiore sostenibilità con ricadute positive sulla salute dei cittadini e la tutela della natura. Esiste però, il rischio concreto che i Ministri dell’Agricoltura possano rimandare al mittente questa proposta, accogliendo le richieste delle Associazioni agricole e dell’industria dell’agrochimica. Sabato prossimo, i rappresentanti ministeriali a Bruxelles voteranno infatti una risoluzione per chiedere alla Commissione un’ulteriore valutazione dell’impatto sul regolamento. Questo causerebbe un ritardo delle prossime fasi di discussione della proposta (che dopo il Consiglio dovrà essere discussa anche dal Parlamento Europeo), con il rischio che il Regolamento comunitario non venga adottato prima delle prossime elezioni europee. Un rinvio strumentale per affossare la riforma della Direttiva UE pesticidi, come riferito da alcune fonti anonime all’Interno della stessa Commissione. Inoltre, la Commissione si è già resa disponibile a ridurre i divieti attualmente presenti per proteggere le categorie sensibili, come i bambini, e le aree naturali protette, per accontentare le richieste di alcuni Stati membri.
I verbali secretati di una riunione dei Ministri dell’agricoltura di novembre, ottenuti dall’associazione ambientalista Austriaca Global 2000, mostrano che 17 ministri su 26 sarebbero a favore della valutazione d’impatto aggiuntiva, tra cui Austria, Bulgaria, Estonia-Estland, Finlandia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia, mentre Germania,
Francia, Spagna, Croazia, Cipro, Belgio e Svezia si oppongono.
Oggi, in una conferenza stampa a Bruxelles, scienziati, associazioni ambientaliste, movimenti per l’agricoltura biologica e contadine insieme ai promotori dell’ iniziativa dei cittadini europei Save Bees and Farmers hanno invitato i Governi dell’UE a negoziare rapidamente e in modo costruttivo la proposta legislativa senza richiedere un’ulteriore valutazione d’impatto.
16 associazioni Italiane (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, Greenpeace, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, Terra! e WWF Italia), hanno inviato questa mattina una lettera ai Ministri Italiani dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute, competenti in materia di pesticidi, per chiedere che l’Italia cambi la sua posizione e non appoggi la richiesta di valutazione di impatto ma sostenga la proposta della Commissione Europea.
Il nostro Paese sta già dimostrando di poter essere un esempio virtuoso in Europa nella riduzione dell’uso dei pesticidi grazie alle sempre più numerose aziende che scelgono l’agricoltura biologica (il 17,4% della SAU condotta con metodo biologico contro il 9% della media Europea). E’ però necessario un impegno maggiore considerato che l’Europa ha chiesto all’Italia di raggiungere un taglio dell’ uso del 62% dei pesticidi entro il 2030 e oggi siamo al secondo posto per consumo di sostanze chimiche di sintesi in agricoltura, secondi solo alla Spagna.
E’ necessaria per questo un’azione immediata, non solo di sostegno alla proposta della Commissione, ma anche un impegno a portare a termine la revisione del Piano di Azione Nazionale (PAN) pel l’Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in attesa di rinnovo dal febbraio 2019, con un testo che recepisca gli obiettivi di riduzione europei indicati dalle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030.
“Gli attuali giochi politici per abbandonare gli obiettivi di sostenibilità del Green Deal europeo, non garantiranno la sicurezza alimentare indicata come pretesto per dilazionare i tempi della transizione ecologica della nostra agricoltura , ma rischiano invece di causare un peggioramento delle crisi ambientali” dichiarano le Associazioni. “Gli effetti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità stanno già causando impatti devastanti sui raccolti e mezzi di sussistenza in tutto il mondo. La finestra di opportunità per garantire un futuro vivibile sul nostro pianeta attraverso un’azione decisa e mirata si sta chiudendo rapidamente. Se non riusciamo oggi ad avviare la necessaria trasformazione dei nostri sistemi agro-alimentari, come delineato nelle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, la situazione peggiorerà notevolmente. Rinviare l’approvazione dei Regolamenti per la riduzione dell’uso dei pesticidi e il ripristino della natura presentati dalla Commissione UE sarebbe un errore imperdonabile”, concludono le Associazioni.