E’ stato condotto uno studio comparativo che ha confrontato un’ampia gamma di test in vivo (animali e umani) e in vitro per valutare la sicurezza dei farmaci e ha confrontato i risultati con “dati del mondo reale” sulle reazioni avverse ai farmaci.
Lo studio si è concentrato su due farmaci usati per trattare il diabete: rosiglitazone (Avandia), che è attualmente disponibile, e troglitazone (Rezulin), che è già stato ritirato dal mercato a causa dei suoi gravi e fatali effetti collaterali di tossicità epatica.
Test in vitro su cellule e tessuti umani hanno rivelato che Rezulin è tossico per il fegato, a differenza di Avanadia, che non ha avuto effetti tossici, nonostante i test preclinici sugli animali e gli studi sull’uomo non siano stati in grado di prevedere gli effetti dei farmaci.
Questa indagine ha rilevato che se i dati meccanicistici dei test in vitro basati su cellule e tessuti umani fossero utilizzati dalle aziende farmaceutiche all’inizio dello sviluppo del farmaco e presi in considerazione dalle autorità di regolamentazione come parte delle richieste normative, i decessi e le disabilità derivanti da reazioni avverse ai farmaci potrebbero essere previsti ed evitati.