Il Consiglio Direttivo di ISDE Modena ha approvato le seguenti proposte rivolte a tutti i candidati sindaci che si presenteranno alle prossime elezioni amministrative comunali.
Prima di fare proposte occorre considerare:
La pandemia da coronavirus e gli eventi meteorologici estremi di questi ultimi mesi, e sempre più attuali, come le alluvioni (ricordate cosa è avvenuto in Romagna nel Maggio 2023, dopo quattro anni di siccità su tutto il bacino padano? Si è parlato di evento eccezionale però questi eventi si stanno verificando sempre più spesso.
Solo poche settimane fa, come spesso accade nella stagione invernale, abbiamo avuto una “emergenza” legata ai superamenti dei limiti consentiti per la qualità dell’aria (peraltro molto più alti di quelli indicati dall’OMS).
Le ondate di calore, Gennaio 2024 è stato il gennaio più caldo mai registrato a livello globale, il 2023 è l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura globale vicina al limite di 1,5°C).
Gli incendi, ricordate, il Canada e l’Australia?, Nel 2023 il numero di incendi in Italia è stato il più alto in Europa. Tutti questi sono eventi che hanno messo in luce le tragiche conseguenze che possono derivare dal disinteresse dimostrato dai politici e dall’opinione pubblica nei confronti della tutela dell’ambiente e della salute.
È ben noto infatti che la nostra salute, oltre che dalla disponibilità di servizi sanitari di buona qualità (che peraltro è certamente un importante indicatore di civiltà e di progresso), dipende soprattutto dall’ambiente fisico e sociale in cui viviamo e dall’adozione di stili di vita attenti a ridurre l’esposizione ai più diffusi fattori di rischio, quali l’alimentazione, il fumo, l’alcool, la sedentarietà.
Che cosa vogliamo?
1. Due premesse:
La prima
La parola resilienza è entrata ormai nella conversazione quotidiana, la sentiamo sempre più spesso utilizzata da parte di ricercatori, giornalisti, politici, ecc. Ma sappiamo davvero il suo significato?
La resilienza parte dalla convinzione che gli esseri umani e la natura siano fortemente accoppiati al punto che dovrebbero essere concepiti come un unico sistema socio-ecologico. Ciò significa che nella nostra società globalizzata, non ci sono praticamente ecosistemi che non siano modellati dalle persone e nessuna persona può vivere senza considerare la necessità di ecosistemi e dei servizi che forniscono.
Lo Stockholm Resilience Centre dell’università di Stoccolma (quello che annualmente quantifica i limiti di sostenibilità superati nel modo) ha indicato sette principi per costruire la resilienza nei sistemi socio-ecologici. Molti dei temi richiamati sono esattamente quelli che pensiamo siano da considerare nella realtà modenese (v. partecipazione)
La seconda
Alla luce di quanto ho detto sin qui, il giudizio sulla precedente amministrazione comunale è largamente insoddisfacente. Vogliamo cioè che la prossima amministrazione si dimostri all’altezza delle sfide che ci troviamo davanti.
2. Quali sono le nostre richieste per Modena?
1. Vogliamo una gestione partecipata, inclusiva e resiliente del “bene comune”. Siamo ben consapevoli di non avere noi la verità in tasca. Anzi, al contrario sappiamo che la verità può venire solo dal confronto umile e onesto con tutti i portatori di interesse. Questo deve essere promosso nel modo più civile, continuo ed efficace. Non evitato pervicacemente come è stato fatto in questi anni. Ad es. sul tema della gestione dei rifiuti, la partecipazione significherebbe crescita della consapevolezza delle responsabilità individuali di ciascuno. Pensiamo ad esempio:
a. alle polisportive come centro di aggregazione e discussione su tematiche di interesse comune,
b. ai quartieri con un ruolo e delle responsabilità ben definite
c. ma soprattutto chiediamo che venga riattivato in modo serio e trasparente l’organizzazione delle consulte ed in particolare quelle per l’ambiente e la salute
2. Vogliamo una pianificazione e gestione della città che favorisca la sicurezza (anche e soprattutto stradale) e il benessere fisico e psichico (Urban Health). Su questo basta vedere su internet alla parola greenness la enorme mole di pubblicazioni scientifiche rigorosissime che sottolineano l’importanza del verde urbano, non solo nominale, ma fruibile per tutti i cittadini. Chiediamo una progettazione urbanistica incentrata sulla città-30 , sulla città dei 15 minuti e sulla nuova idea di prossimità, dei servizi, degli spazi pubblici etc. In particolare pensiamo:
a. Rete delle piste ciclabili che non deve più essere una strumento di mobilità ancillare, ma prioritario;
b. Gestione del verde e parchi pubblici. Non si tratta di avere solo un numero elevato di alberi, ma di aree realmente fruibili dalla cittadinanza (bambini, vecchi) come punto di incontro e socializzazione
3. Vogliamo che l’agricoltura sia una fonte di reddito certa, senza che questo significhi uno sfruttamento di risorse comuni, come l’aria, l’acqua e il suolo. Quindi no ad allevamenti intensivi e si alla responsabilità sociale, anche e soprattutto in campo alimentare. Sviluppare responsabilità sociale per le aziende significa integrare alle problematiche economiche quelle sociali e ambientali nelle operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate (ad es. la grossa distribuzione), integrandole nelle strategie e nei processi di gestione. In particolare chiediamo:
a. Maggiore diffusione dei mercatini bio, favorendo il rapporto con i produttori locali
b. Blocco degli allevamenti intensivi;
c. Puntare alla responsabilità sociale soprattutto scoraggiando l’uso della plastica per il confezionamento tutti prodotti commerciali e in particolare dei cibi.
4. Occorre che i temi scientifici concernenti l’ambiente e la salute vengano condivisi in modo comprensibile e coinvolgente con cittadini, perché è dalle loro scelte individuali e collettive che passano le transizioni economiche, culturali, ecologiche, demografiche, ed epidemiologiche, globali e locali.
5. Collegato a questo tema riteniamo che sia necessario il coinvolgimento dei medici di famiglia nella conoscenza e prevenzione dei rischi ambientali e climatici sulla salute. Loro infatti possono efficacemente influire sui comportamenti individuali e collettivi. Inoltre coinvolgerli nella sorveglianza delle patologie connesse ai rischi ambientali e climatici che si basi non solo su esiti letali o che determinino il ricovero. Si ricordi che oltre l’85% delle condizioni che portano ad un ricorso al SSN si fermano al medico o al pediatra di famiglia. Tale coinvolgimento si realizzerà grazie alla realizzazione delle case di comunità e di attenta e costante opera di formazione.
6. Occorre impedire ulteriore consumo di suolo e se e quando possibile puntare alla desigillazione delle superfici nelle aree urbane.
7. Per ultimo, ma non ultimo, non vogliamo ritrovarci qui tra 5 anni con un pugno di mosche in mano. Non ultimo (ancor di più), ed è meglio ricordarlo bene, perché ogni secondo vengono emesse 1337 tonnellate di CO2 e la prossimaelezione del Sindaco sarà il 2029.. Questo è tanto più vero se si considera che “Global Warming Potential” (GWP, potenziale di riscaldamento globale), della CO2 è uguale a 1 e per es. il CH4 (metano largamente emesso in agricoltura).l’N2O (protossido di azoto, anch’esso emesso in agricoltura) hanno rispettivamente un GWP di 21 e 310 e infine il desfluorano (gas anestetico il cui impiego primeggia proprio nel SSR dell’Emilia Romagna) che è 2500 volte più potente della CO2. Quindi non è proprio il caso di perdere tempo
Il Consiglio Direttivo di ISDE Modena