Nell’ambito della terza edizione del Festival dell’Ecologia integrale “ Sorella acqua”, svoltosi dal 22 al 25 giugno 2023 a Montefiascone, un intervento della dottoressa Antonella Litta referente dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE sulla situazione idrica del territorio dell’Alto Lazio
Si è svolto a Montefiascone, in provincia di Viterbo, dal 22 al 25 giugno 2023, la terza edizione del Festival dell’Ecologia integrale, dedicato quest’anno al tema dell’acqua. I quattro giorni del festival, promosso dall’Associazione Rocca dei Papi, presidente monsignor Fabio Fabene, hanno riscosso un grande successo di interesse e partecipazione e sono stati caratterizzati da elevata qualità degli interventi che hanno spaziato dal campo ambientale-scientifico fino a quello spirituale, artistico e letterario.
La dottoressa Antonella Litta referente nazionale per l’Associazione medici per l’ambiente – ISDE (International Society of Doctors for the Environment) Italia per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano, ha focalizzato la sua relazione in particolare sulla situazione idrica del territorio dell’Alto lazio.
Di seguito una sintesi dell’intervento.
Introduzione
L’attuale crisi climatica sta accentuando drammaticamente anche la sempre minore disponibilità di acqua dolce.
Nel mondo oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e questo compromette fortemente il loro stato di salute in termini di malattia e morte e segna in modo violento e autoritario i rapporti sociali ed economici.
La sempre minore disponibilità di acqua dolce produce infatti conflitti, come per l’accaparramento di altre risorse: gas, petrolio, metalli pregiati e rari, territori.
L’accesso e la disponibilità di acque salubri, pulite e di qualità per tutti, sono quindi le condizioni necessarie ed indispensabili per vivere in modo sano, in condizioni di Pace, giustizia e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini e delle generazioni future.
L’acqua pulita e salubre è una condizione fondamentale per la salute perché noi siamo l’acqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati con essa e gli alimenti nei quali essa è costituente preponderante.
L’80 % circa dell’organismo di un neonato è infatti costituito di acqua mentre di circa il 70% è la parte di acqua in un individuo adulto e con l’avanzare dell’età questa percentuale tende a ridursi.
Siamo anche l’acqua che hanno bevuto le generazioni che ci hanno preceduto perché, in forma liquida, gassosa e solida, essa costituisce un ciclo idrogeologico chiuso nel quale gli inquinanti possono penetrare e persistere.
L’assunzione di acqua contaminata rappresenta quindi un innegabile rischio per la salute di tutti e a maggior ragione per la salute dei bambini e specialmente nel periodo gestazionale a causa di sostanze che possono essere in essa contenute come i pesticidi, i metalli pesanti, microrganismi patogeni, tossine, PFAS (sostanze perfluoroalchiliche), farmaci- ad uso umano e veterinario-, microplastiche e sempre nuovi e ancora sconosciuti microinquinanti. La disponibilità di acqua dolce si va riducendo e cresce nel mondo e in Italia il fenomeno della siccità è dunque necessario ed urgente risparmiare, tutelare e proteggere questa preziosa e insostituibile matrice di vita a partire anche da un impegno personale oltre che collettivo e prima ancora Istituzionale.
Conservare l’acqua in Italia e nel viterbese
Abbiamo in Italia una rete acquedottistica vecchia, per svariati tratti ancora in cemento-amianto, che fa letteralmente acqua da tutte le parti contribuendo alla perdita di circa il 30-40 % delle acque captate.
Le perdite stimate, secondo i dati dell’ISTAT; sono al Nord il 26%, al Centro il 46% e al Sud il 45%.
La provincia di Viterbo perde in media il 47.4% dell’acqua immessa in rete e risulta quindi evidente l’urgenza di intervenire nell’ammodernamento/sostituzione della rete idrica territoriale.
L’acqua deve essere anche conservata recuperando ad esempio quella piovana, attraverso la costruzione di una rete di piccoli e diffusi invasi e nei territori agricoli incentivando la più efficiente e moderna sostituzione con l’irrigazione a goccia rispetto alle attuali e con il contenimento delle espansioni delle monocolture ad alta richiesta di acqua come ad esempio quella del nocciolo.
Conservare l’acqua si deve e si può anche attraverso la cura e l’implementazione dell’attuale e originario patrimonio arboreo che contribuisce in modo fondamentale alla conservazione e produzione di acqua nonché alla buona qualità dell’aria e al benessere psicofisico delle persone. Parte importante della conservazione dell’acqua passa poi attraverso il riciclo delle acque reflue, dopo opportuno trattamento, e per specifici usi così da assicurare un corretto trattamento prima della loro reimmissione in ambiente.
I principali contaminati geologici
L’Alto Lazio e l’intera provincia di Viterbo come noto, si estendono su un’area geologica di origine vulcanica e questa particolare conformazione determina elevati livelli di Radon- elemento cancerogeno certo di1 classe 1 – ed è, per la maggior parte, causa anche della presenza di elevati livelli di Arsenico, altro elemento tossico e cancerogeno sempre di classe 1, nelle acque ad uso umano sempre secondo la classificazione dell’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro-IARC.
Sempre per la struttura geologica e secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 23 febbraio 2023 n. 18, che ha recepito la nuova Direttiva europea 2020/2184, si dovranno misurare anche i livelli di Uranio- altro elemento tossico e cancerogeno- nelle acque ad uso potabile e anche in quelle ad uso irriguo, in quanto l’Uranio può entrare e contaminare tutta la catena alimentare
Sempre relativamente all’Arsenico, la dearsenificazione si è mostrata la soluzione che, nel corso degli ultimi dieci anni ha dimostrato efficacia nel riportare almeno nei limiti di legge il parametro Arsenico. E’ dunque necessario che questi sistemi siano potenziati, resi funzionanti in modo costante, ed aumentati per numero, a beneficio della salute delle popolazioni insieme alla ricerca di falde acquifere con minor concentrazione di arsenico.
Appaiono invece non convincenti, sotto più aspetti – in primis per i costi elevatissimi e il gravissimo impatto ambientale di queste grandi opere- i progetti come quello di far arrivare le acque da lontano, nella fattispecie dall’acquedotto reatino del Peschiera.
L’impatto sulla salute
La popolazione residente nella Provincia di Viterbo, come da nota della ASL protocollo n.34025 del 28 aprile 2023, già presenta “ … tassi di incidenza e prevalenza riguardanti alcune neoplasie, superiori agli standard previsti..”, sempre in questa nota si indicano quattro tipi di neoplasie, con tassi elevati per prevalenza ed incidenza nel territorio, ovvero le neoplasie del sistema nervoso centrale, le neoplasie del polmone, le neoplasie dell’apparato digerente e quelle dell’apparato genito-urinario. La provincia di Viterbo, soprattutto l’area a sud-est ha visto poi sviluppare negli ultimi decenni l’agricoltura intensiva del nocciolo e questo ha determinato e continua a determinare un ulteriore fonte di inquinamento rappresentato da pesticidi e fertilizzanti chimici che accrescono anche il rischio oncologico, come di altre gravi patologie, nelle popolazioni residenti e alterano e degradano gli ecosistemi come già avvenuto per il lago di Vico.
I laghi di Bolsena, Bracciano e Vico: tre preziosissime risorse idriche In particolare per questi bacini lacustri dell’Alto Lazio, con preziosissime caratteristiche dal punto di vista ecosistemico, naturalistico e storico-paesistico, si dovrebbero porre in essere interventi tesi a preservare questi aspetti e di conseguenza l’idropotabilità delle loro acque che riforniscono gli acquedotti dei molti tra i comuni del viterbese, della provincia di Roma e per quanto riguarda Bracciano anche il Comune di Roma.
Tutelare il territorio da nuove fonti di inquinamento per tutelare acque e salute
In quest’ottica di tutela e prevenzione le Istituzioni competenti dovranno impegnarsi ancora di più, in ossequio alla Costituzione italiana e al Principio di Precauzione, per evitare ulteriori fonti di inquinamento ambientale e tra queste e sul momento andrà contrastato il progetto che individua ben 22 siti per lo stoccaggio di scorie radioattive a bassa, media ed alta intensità nella nostra provincia, come l’ampliamento e la realizzazione di nuovi allevamenti animali intensivi, in particolare di quelli avicoli, per il documentato impatto negativo sull’acqua, l’aria, il suolo e la salute anche per il possibile rischio di diventare centri di origine e diffusione della temibilissima influenza aviaria.
Alcuni semplici consigli da mettere in pratica per usare, risparmiare e trattare meglio l’acqua:
- Scegli l’acqua del rubinetto invece che quella in bottiglia (se non sono presenti specifiche problematiche di contaminazione ed inquinamento territoriale delle fonti di approvvigionamento) e meglio se in bottiglie di vetro, quando proprio non se ne può fare a meno;
- Informati presso il tuo Comune di residenza circa le qualità di idropotabilità delle acque erogate nel territorio e nell’acquedotto comunale;
- Preferisci l’utilizzo di una doccia veloce al bagno in vasca e chiudi il rubinetto dell’acqua mentre lavi i denti o fai la barba. Utilizza lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e con consapevolezza circa i quantitativi di acqua e detersivo impiegati;
- Prendi l’abitudine di utilizzare un solo piatto per il primo e secondo pasto;
- Riutilizza l’acqua del lavaggio delle verdure, della frutta o della cottura della pasta per innaffiare le piante;
- Utilizza prodotti naturali per la pulizia della casa come ad esempio aceto e bicarbonato di sodio;
- Se devi ristrutturare una casa o costruirne una nuova fai progettare sistemi di raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione e i servizi igienici;
- Riduci l’acquisto di capi di abbigliamento (c’è bisogno di molta acqua sia per la loro produzione che per il loro successivo smaltimento);
- Evita di lavare spesso l’auto e quando lo fai evita il lavaggio meccanico con rulli;
- Preferisci l’irrigazione a goccia per orti e giardini e sempre nelle ore meno calde;
- Riduci l’utilizzo della plastica, in particolare quella monouso e per il confezionamento di alimenti ovvero le plastiche usate per il packing (le microplastiche e le nanoplastiche sono tra i nuovi contaminanti ambientali e contaminando l’acqua di conseguenza contaminano l’intera catena alimentare);
- Sostituisci nelle attività conviviali l’uso di posate, piatti, bicchieri, bicchierini e palette in plastica con prodotti in vetro, ceramica o biocompostabili;
- Sostieni iniziative, progetti ed azioni per ridurre la cementificazione dei territori, la produzione energetica da combustibili fossili, modalità di viaggio altamente inquinanti- trasporto su gomma, aereo e meganavi da crociera- l’uso di pesticidi e diserbanti chimici nei giardini pubblici e in agricoltura e per favorire e ampliare l’estensione del patrimonio boschivo;
- Orientati verso una dieta con il minor apporto di carne e preferisci l’acquisto di prodotti locali, di stagione da agricoltura e zootecnia biologiche;
- Impegnati per far crescere consapevolezza e responsabilità circa la tutela e il risparmio di questa preziosa ed unica risorsa che è, e deve restare, un bene comune.