Nasce sulla rivista “Il Punto – confronti su medicina e sanità”, realizzata a cura dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Torino, la nuova rubrica “Scelte consapevoli. Per una sanità ecosostenibile”, a cura di ISDE Italia, presentata con questo editoriale firmato dal direttore della rivista e dal Presidente di ISDE Italia.
Se il settore della sanità mondiale fosse considerato come un Paese sarebbe il quinto più grande emettitore di gas serra del mondo. In totale, nell’arco di un anno, l’assistenza sanitaria erogata globalmente inquina quanto 514 centrali elettriche a carbone, ovvero circa il 4-5 per cento delle emissioni globali di CO₂. Quello dell’impatto dei sistemi sanitari è un tema ancora poco affrontato che ha, spesso, trovato come giustificazione l’assoluta centralità dei servizi da essi erogati. E così si è creato il paradosso per cui chi dovrebbe tutelare e curare le persone contribuisce invece sistematicamente ad aggravare il problema del cambiamento climatico che, come è ormai noto, ha enormi effetti sulla salute.
Fortunatamente negli ultimi decenni è aumentata la consapevolezza dell’opinione pubblica rispetto all’importanza della tutela ambientale e, soprattutto in seguito alla pandemia da covid-19, si è diffuso sempre di più il concetto di salute globale, con una particolare attenzione ai co-benefici di salute e all’importanza di interventi che abbiano un effetto positivo sia sull’essere umano sia sul complesso ecosistema in cui viviamo. Così negli ultimi anni anche i servizi sanitari si sono dovuti interrogare – e sono stati interrogati – sulla propria sostenibilità.
I professionisti della salute possono fare molto per creare un sistema sanitario di alta qualità che protegga la salute delle persone senza danneggiare il pianeta.
Effettuando su PubMed la ricerca “environmental impact healtcare system” ci si accorge della crescente quantità di dati e studi rispetto all’impatto ambientale dei sistemi sanitari: se per il 1993 i risultati sono appena 817, nel 2023 sono 3412; pur ammettendo la presenza di risultati poco inerenti, la differenza appare significativa. Eppure, nonostante la crescente quantità di dati e studi, la sensibilità del personale sanitario non sembra ancora essere sufficiente a promuovere azioni per contribuire a contrastare i cambiamenti climatici. Sappiamo inoltre, anche secondo quanto emerso dall’ultima conferenza sul clima delle Nazioni Unite del 2023, che per non superare la soglia di riscaldamento di 1,5 gradi centigradi è fondamentale ridurre le emissioni globali di gas serra del 43 per cento entro il 2030, e forse tale sforzo potrebbe non essere sufficiente. Una presa di posizione e l’impegno per migliorarsi da parte dei sistemi sanitari appaiono, dunque, non più rimandabili.
I professionisti della salute possono fare molto per creare un sistema sanitario di alta qualità che protegga la salute delle persone senza danneggiare il pianeta. Gli interventi devono avvenire in sinergia con le iniziative già esistenti in altri settori, promuovendo un approccio interdisciplinare. Oltre all’impegno a ridurre l’impronta ecologica associata all’erogazione dei servizi è anche fondamentale migliorare l’appropriatezza delle cure, evitando diagnosi e trattamenti non necessari. Un sistema sanitario a minore impatto non equivale a minor attenzione verso le persone, equivale piuttosto a un sistema che compie scelte corrette nell’interesse del paziente e del pianeta.
Il nostro impegno – e dovere – quali rappresentanti di un Ordine di medici chirurghi e odontoiatri e di un’Associazione di medici per l’ambiente è quello di informare e diffondere la consapevolezza (cum-sapere, cioè sapere insieme) che un comportamento etico è una scelta di rispetto per sé stessi e per gli altri, per contribuire a una sanità più sostenibile per il pianeta.
Con la nuova rubrica “Scelte consapevoli. Per una sanità ecosostenibile”, nata dalla collaborazione de il punto con Isde Italia, vorremo condividere con i lettori e le lettrici come sia possibile minimizzare l’impatto ambientale durante il nostro agire quotidiano con piccole grandi azioni, come per esempio la scelta di privilegiare quando possibile la somministrazione di farmaci per via orale e la prescrizione di inalatori in polvere piuttosto che spray.
Nonostante la responsabilità sia collettiva e sia in mano a chi pensa e progetta i servizi sanitari, siamo convinti che l’impegno etico e consapevole delle singole persone possa comunque fare la differenza. E il nostro impegno – e dovere – quali rappresentanti di un Ordine di medici chirurghi e odontoiatri e di un’Associazione di medici per l’ambiente è quello di informare e diffondere la consapevolezza (cum-sapere, cioè sapere insieme) che un comportamento etico è una scelta di rispetto per sé stessi e per gli altri, per contribuire a una sanità più sostenibile per il pianeta.
Guido Giustetto
Presidente OMCeO Torino
Direttore scientifico ilpunto.it
Roberto Romizi
Presidente Isde Italia – Associazione medici per l’ambiente