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E’ uscito il volume Scienziate visionarie. 10 storie di impegno per l’ambiente e la salute, di Cristina Mangia e Sabrina Presto – prefazione di Sara Sesti – postfazione di Maria Eugenia D’Aquinoedizioni Dedalo.

Le autrici, entrambe scienziate impegnate da anni nella ricerca ambientale e sanitaria, narrano le vite di dieci scienziate provenienti da epoche e contesti diversi, creando una connessione profonda con le loro esperienze.

Le autrici sono partite dalle parole di Donella Meadows, la scienziata che ha suggerito loro la parola “visione” e ha dato nome al nostro progetto. “Una delle dieci scienziate visionarie che, emozionandoci, ha ispirato le nostre menti.
Le abbiamo conosciute e svelate come scienziate caparbie, zattere nel mare del pensare comune, ostinatamente in movimento in direzione contraria. E immaginando di viaggiare con loro tra secoli, discriminazioni e passione, è nato questo libro. (…) La scelta delle dieci storie è stata difficile data l’ampia varietà di scienziate che si sono impegnate e oggi si impegnano su tematiche ambientali. Abbiamo scelto quelle che risuonavano più strettamente con le questioni che affrontiamo ogni giorno nel nostro lavoro: dalla responsabilità scientifica alla gestione del rischio in aree contaminate, fino al coinvolgimento delle comunità locali nelle ricerche sull’ambiente e la salute.”

Il libro non si limita a raccontare biografie, ma invita a una riflessione più ampia sull’impatto che la scienza può avere sulla società e sull’ambiente, ponendo l’accento su una scienza più umana e vicina ai sentimenti.

“Sono donne che si sono impegnate in tematiche ambientali, attraversando nel loro percorso conflitti e discriminazioni. L’ambiente e la salute, si sa, sono terreno di scontro tra interessi e valori differenti, anche all’interno del mondo della ricerca. Ci viene insegnato che la scienza è oggettiva, neutrale e neutra rispetto al genere, un’ancora a cui aggrapparsi nel mare dell’incertezza. Tuttavia, di fronte alle attuali sfide ambientali e di salute pubblica, quella che sembrava una roccaforte di conoscenza univoca da trasmettere alla società e alla politica smette di essere un riparo inattaccabile: la scienza si ritrova inascoltata o riconosciuta al servizio di interessi di parte e, così, attraversata da una generale sfiducia. Emerge, allora, sempre più urgente la necessità di nuove narrazioni e nuove visioni, come quelle raccontate dalle storie di questo libro.”

Il tema centrale non è solo la parità di genere, ma la necessità di superare rigidi dualismi, per creare una scienza più inclusiva e responsabile. In questo senso, il volume si rivolge a chi opera nel campo scientifico, offrendo uno spunto di riflessione e consapevolezza, ma anche alle nuove generazioni, proponendo modelli di sviluppo che integrino innovazione tecnologica e cambiamento ambientale.

INDICE

  • Prefazione di Sara Sesti  
  • Introduzione   
  • Donella Meadows: la coscienza del limite e lo sviluppo sostenibile   
  • Alice Hamilton: una scienziata nelle fabbriche dei veleni   
  • Sara Josephine Baker e la rivoluzione nella sanità pubblica   
  • Alice Stewart: la scienziata che sapeva troppo   
  • Katsuko Saruhashi e le responsabilità della scienza   
  • Rachel Carson: la scienziata che non resterà in silenzio   
  • Beverly Paigen: una scienziata tra le mamme di Love Canal   
  • Lynn Margulis e il potere della simbiosi   
  • Suzanne Simard, una scienziata tra le foreste   
  • Wangari Muta Maathai: la scienziata che piantava alberi   
  • Oltre la ricerca accademica e istituzionale: Laura Conti e una nuova visione della scienza   
  • Postfazione di Maria Eugenia D’Aquino   
  • Ringraziamenti