Mind for One-Health(M4OH) e ISDE Italia, in collaborazione con Rete Italiana Medici Sentinella-RIMSA, Slow Medicine, Verso un’ecologia della salute, Rete Italiana Ambiente e Salute-RIAS, Associazione Italiana Epidemiologia-AIE con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità
Alcuni docenti, ricercatori ed esperti di diverse discipline accomunate dalle finalità di protezione degli ecosistemi, dell’ambiente in cui viviamo e della salute umana e degli organismi viventi hanno costituito un gruppo di lavoro denominato “Mind For OneHealth” (M4OH). Il gruppo M4OH ha predisposto un documento “Cambiamento climatico e pandemie: cambiare prima che sia troppo tardi!” di proposte per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inviato al Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Nel documento si evidenzia come tutti gli organismi scientifici nazionali e internazionali sono concordi nel ritenere che i mutamenti indotti dal cambiamento climatico rappresentano una grande minaccia per la salute dell’uomo. Tali mutamenti, infatti, sono responsabili di molti effetti avversi quali la perdita della biodiversità, l’estinzione di specie animali e vegetali, la desertificazione, la diminuzione delle riserve idriche, l’erosione del suolo, la genesi di eventi meteorologici estremi, l’aumento delle resistenze batteriche e la diffusione di epidemie. Ricordiamo inoltre che le stesse attività umane che emettono gas climalteranti causano anche inquinamento a scala locale, che ha un impatto negativo sulla salute umana.
I seminari vogliono essere un momento di ulteriore approfondimento tra esperti di diverse discipline e un’occasione per condividere le conoscenze scientifiche e confrontarsi successivamente con rappresentanti del mondo politico, scientifico e della società civile. L’obiettivo è quello di concorrere a far crescere la consapevolezza sull’emergenza costituita dalla crisi climatica e le sue implicazioni sull’ambiente e sulla salute delle persone, stimolando al contempo scelte di policy e azioni immediate che permettano di evitare il disastro ormai alle porte.
giovedì 16 settembre 2021
ore 18:00-19:30
La rete della vita e la salute come sistema
Conversazione aperta con Fritjof Capra, Alberto Mantovani e Simona Agger
Conducono il dialogo con i relatori e i partecipanti: Antonio Bonaldi (medico, esperto di sanità pubblica) e Luigi Montano (uro-andrologo, esperto di salute e ambiente)
La recente pandemia ha evidenziato la profonda interdipendenza dell’uomo con l’ambiente fisico e sociale in cui è inserito e la capacità di un piccolissimo mutamento di amplificarsi fino a sconvolgere la vita biologica e sociale dell’intero pianeta. Stiamo vivendo una crisi ecologica inedita per gravità, rapidità e portata che ci costringe a rivedere un modello di sviluppo focalizzato sulla crescita quantitativa e cieco rispetto alle enormi conseguenze sulla salute dei cambiamenti climatici, della produzione di energia, dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, delle tecniche agricole e di allevamento, del modo di alimentarci, della mobilità e dell’ambiente urbano. Si tratta di problemi interconnessi che non possono essere affrontati in modo disgiunto. Occorre adottare una visione sistemica, condividere i saperi e riconoscere il valore della cooperazione e della solidarietà.
Che cos’è la rete della vita? È possibile coniugare crescita economica e benessere per tutti? Cosa si intende per approccio “OneHealth”? Che cos’è l’agroecologia e come si correla con la nostra salute? Di che cosa hanno bisogno oggi le nostre città? Cosa possiamo fare a livello individuale e collettivo?
Queste e molte altre domande saranno oggetto di dialogo con tre autorevoli personaggi: Fritjof Capra, Alberto Mantovani e Simona Agger.
24 settembre 2021
ore 09:00-12:30
Pandemia e crisi climatica, cause comuni di una sindemia: riflessioni e proposte per il cambiamento
Allarme del mondo scientifico
Nell’ambito del programma All4Climate – Italy 2021, in preparazione della riunione
Le sfide globali come la pandemia da COVID-19 ed il deregolamento climatico stanno mostrando sempre di più le fragilità sostanziali dell’attuale modello di sviluppo; cambiare il modello di sviluppo e trasformare le attività umane porterebbe a benefici immediati sulla salute. Occorre accelerare il percorso verso azioni di mitigazione ed adattamento agli effetti del cambiamento climatico, e di riduzione dell’inquinamento.
Occorre definire politiche basate sulle evidenze scientifiche e sostenere la partecipazione alle decisioni che condizioneranno la nostra vita quotidiano sulla terra. Occorre fare proposte, ma soprattutto trovare le soluzioni per realizzarle. Le relazioni si concentreranno su due temi principali:
- La pandemia da COVID-19 e la crisi climatica: gli impatti
- Quali risposte alle crisi globali? un nuovo modello di sviluppo
All’incontro parteciperanno Roberto Romizi ( ISDE, Medici per l’Ambiente), Marco Talluri ( giornalista scientifico), Giovanni Viegi (CNR), Roberto Buizza (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Paolo Vineis (Imperial College London), Andrea Manto (Ist. Sup. di Scienze Religiose “Ecclesia Mater”. Pontificia Università Lateranense), Maria Grazia Petronio ( ISDE, UNIPI e M4OH), Claudio Gianotti (ISDE Giovani, UNIMI), Antonio Bonaldi (Slow Medicine) Alberto Mantovani (Istituto Superiore di Sanità ISS), Paolo Lauriola (Rimsa) e Eleonora Evi (Parlamentare europea)
Salute del pianeta e salute umana attraverso sufficienza ed efficienza energetica e fonti rinnovabili
Negli ultimi mesi sono diventate ancor più frequenti e intense le anomalie climatiche (ondate di calore sulle città, piogge torrenziali, aumento di temperatura nelle zone polari più accentuata di quella media, accelerazione della perdita di masse di ghiaccio, segnali espliciti di disequilibrio della corrente del Golfo…), tutte coerenti con gli scenari IPCC più estremi. Nonostante questo stiamo aggiungendo ogni anno nuovo consumo di fossili, in parallelo al nuovo consumo da rinnovabili. Questo perché il consumo di energia totale continua a crescere, accoppiato alla crescita economica quantitativa che permane l’obiettivo delle forze economiche e di riflesso dell’azione politica.
I fondi Europei del Recovery Fund sono dunque un’occasione unica (irripetibile secondo la IEA) non per far “ripartire” l’economia della crescita quantitativa che ci ha portati in questo vicolo cieco, ma perre-indirizzarla secondo indicatori di progresso reale della salute individuale e del pianeta.
Occorre ridurre le emissioni di gas climalteranti di circa il 7.5% l’anno a partire da quest’anno, se si vuole raggiungere l’obiettivo ZERO( zero-emissioni-nette entro il 2050). Tale riduzione si raggiunge attraverso una profonda innovazione sociale e urbanistica/territoriale, trasformando le attività umane e de-carbonizzandole, alla ricerca di un salutare equilibrio col magnifico pianeta nella cui vita siamo immersi.
All’incontro parteciperanno Maria Grazia Petronio (ISDE Italia), Fabrizio Bianchi ( IFC-CNR), Antonio Tricarico e Filippo Taglieri ( ReCommon), Ugo Bardi (Università di Firenze), Roberto Buizza (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Giacomo Grassi(Commissione Europea, Centro Comune di Ricerca), Lorenzo Pagliano (Politecnico di Milano), Umberto Agrimi (ISS), Giovanni Viegi (CNR), Paolo Vineis (Imperial College London)